Ambiente Ibleo – Portale ambientalista del Sud-Est Siciliano


Il “Terzo Occhio” sulle elezioni a Modica

Posted in Articoli,Varie by admin on 5 Giugno 2008

Una mediocrità che viene da lontano
Dall’ultimo Conte di Modica all’ultimo Sindaco di Modica: Peppi Cuoppula

image006.jpgLe prossime elezioni amministrative saranno decisive per la storia di Modica.
I Modicani dovranno decidere quale futuro vogliono costruire per la loro città.
Allora è bene che i nostri concittadini   sappiano che non è possibile riconsegnare Modica alla logica del nepotismo, del    sottogoverno e del clientelismo.
Se non avvertiranno dentro di loro il desiderio del riscatto e l’improrogabile necessità di voltare pagina; se non matureranno la convinzione che liberare Modica da una classe politica inetta e mediocre è divenuto un imperativo categorico al quale non ci si può più sottrarre, i Modicani sappiano che dovranno rassegnarsi a portare il peso di una colpa incancellabile: quella di aver tolto alla città il suo futuro.
Occorre liberare Modica dal male, un male che ha origini lontane. La nebbia del tempo ha reso meno nitidi i contorni di questo male, e ciò gli consente di non manife-starsi nella sua vera iniqua consistenza,  ogni volta che esso riemerga dalle ombre dell’oblio, per riprendere la sua azione   devastante, e cioè quella di ammorbare la città col suo letale veleno.

E’ necessario smascherare quest’autentico impostore, trarlo fuori dall’anonimato e chiamarlo per nome, per poterlo individuare ed annientare.
La mediocrità della classe politica modicana è il flagello di questa città: una mediocrità figlia dell’era democristiana, quando cominciò l’ascesa economica di alcune famiglie, grazie al perverso connubio fra politica e quattrini, quando i turpi compromessi non lasciavano spazio al rigore nei comportamenti ed alla trasparenza del-l’azione politica, quando la spartizione di appalti e poltrone veniva ipocritamente chiamata “mediazione”.
La mediocrità della classe politica modicana è un male che viene da lontano, come il rampantismo socialista e proletario che  issava il vessillo della diversità e dell’antagonismo, mentre i suoi rappresentanti, cresciuti fra champagne e rivoluzione   proletaria, all’ombra di bandiere e sciarpe rosse, stringevano le mani di ipocriti clericali, per stendere sulla città una coltre di fumo, che nascondesse truffaldine alleanze ed infausti accordi di potere.
Fu questo il tempo in cui, alla faccia del socialismo, si consolidarono le fortune oscuramente accumulate da pochi.
E fu il tempo della vergogna, perché iniziò inesorabile il declino della cultura, monopolizzata da mediocri personaggi di partito e, per essere stata posta al servizio del-l’ideologia, venne defraudata della sua  autonomia senza la quale si estingue.
E venne infine l’era Torchi. Quella dei politici di plastica, che si sentirebbero persi e smarriti se non avessero una cravatta e un cellulare a convincerli d’essere diventati importanti. E’ l’era dei consiglieri comunali telecomandati; quella del cioccolato, delle fave cottoie, di antichi sapori, degli odori di storia, della salsiccia e del culatello.
E della Cultura? Non se ne ha più notizia! Forse si è smarrita nelle stanze del Palazzo della cultura di Palazzo, e intanto, mentre la città si trasforma sempre più in un immenso cantiere, in un luogo di appalti e di cemento, continua a lievitare il fatturato di ben note aziende e di ben precise famiglie.
Il profumo dei “piccioli” invade ogni più  remoto angolo della città e, in preda ad  un’esaltata euforia, faccendieri d’ogni sorta tentano il grande salto, per entrare anche loro nel grande circo, ove periodicamente si celebra il rito di spartizione della torta.
E intanto la città affonda! Da decenni senza un Piano Regolatore Generale, giacché i signori dalle camice bianche e rosse, non potevano certo preoccuparsene, intenti com’erano a programmare le loro carriere, ad arricchirsi e fare arricchire amici e compari. Con un bilancio devastato da una  politica economica che ha guardato alla propaganda, fregandosene degli interessi della città, con fratelli, zii, nipoti e affini che si alternano sulla giostra delle false promesse, delle clientele e dei ricatti elettorali.
Una città che conosce l’onta del peculato, del falso ideologico e degli avvisi di garanzia.
Chissà se,recandosi alle urne, i Modicani sapranno recuperare il loro orgoglio e la loro dignità, punendo tutti coloro che hanno ridotto in questo stato la loro città!
Segnando sulla scheda  elettorale l’unico nome possibile loro rimasto: Peppi Cuoppula, solo allora essi potranno    finalmente assaporare il fresco profumo della   libertà.
Ma perché votare un poveraccio? Per avere almeno la certezza di aver dato il voto al migliore fra i peggiori!

Numero unico di informazione politica e culturale del Movimento Culturale “Terzo Occhio”. Stampato in proprio nel mese di maggio 2008. (19) Responsabile: Angelo Zappia, portavoce del Movimento, Via Addolorata—Mola, 12/14 -  97015 Modica Alta (RG).[angelozappia@interfree.it] 

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Sigilli al Villaggio Renelle-Trippatore a Sampieri

Posted in Articoli by admin on 5 Giugno 2008

Al bando l’abusivismo edilizio. Uno degli ultimi, significativi, atti della giunta Falla: “Il 29 e 30 maggio 2008 è stata effettuata l’immissione in possesso della lottizzazione abusiva di contrada Renelle-Trippatore nel Comune di Scicli, vicino a Sampieri. Sono stati acquisiti 21 edifici e 16 mila metri quadrati di superficie. Il Sindaco di Scicli, Bartolomeo Falla si è complimentato con il Capo Settore Urbanistica e il Comandante della polizia municipale per l’attività svolta”.

Sei righe per dare una notizia di un certo peso. Il sequestro del villaggio abusivo sottostante la litoranea che da Sampieri conduce a Marina di Modica fu operato il 21 gennaio del 2005. Dalla originaria contestazione del reato di abusivismo edilizio, si passò alla più grave accusa della “lottizzazione abusiva”. In seguito di più approfonditi accertamenti condotti contestualmente all’attività repressiva nei confronti dei proprietari delle singole unità abitative, gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria del Comando retto dal comandante della polizia municipale Franco Nifosì hanno appurato come, in realtà, quegli isolati episodi di abusivismo edilizio andavano inquadrati in un ben più ampio e complesso quadro di riferimento, vale a dire in un vero e proprio progetto edificatorio organico, redatto con razionali criteri costruttivi, frutto evidentemente di un preciso studio da parte di tecnici competenti e di un accordo occulto tra tutti gli interessati.

I numerosi elementi di prova raccolti portarono alla denuncia all’autorità giudiziaria di 31 persone, tra proprietari dell’area, titolari delle singole unità abitative, tecnici ed altri soggetti, a seguito della quale il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Modica, richiese ed ottenne dal Giudice per le Indagini Preliminari, l’emissione del decreto di sequestro preventivo dell’intera area interessata, poi portato ad esecuzione. L’area edificata, che è immediatamente a ridosso di una delle spiagge più belle dell’intero litorale ibleo, si presenta come un ampliamento a sud del villaggio Renelle-Trippatore; le villette risultano quasi completate nella struttura, sebbene per lo più non rifinite; occupano lotti di circa 500 mq ciascuna e sono servite da strade, anch’esse abusive, allo stato sterrate. La prospettiva è ora quella dell’abbattimento dei villini abusivi, dato che il Comune ne è entrato in possesso. Sarà compito del prossimo sindaco mandare le ruspe a Sampieri.
Fonte: RTM

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I “rompiballe” degli ambientalisti

Posted in Articoli by admin on 28 Maggio 2008

Rifiuti, arrestati 25 funzionari
Indagato il prefetto di Napoli

L’operazione ‘Rompiballe’ travolge il Commissariato per l’emergenza
Ecoballe in discariche anziché bruciate. Ai domiciliari l’ex vice di Bertolaso
Le accuse: traffico illecito di rifiuti, falso, truffa e associazione a delinquere
Il sottosegretario: “Ho un obiettivo preciso: sputtanare i tecnici dell’Ambiente”

NAPOLITerremoto al vertice del Commissariato per l’emergenza rifiuti in Campania. Venticinque persone, tra cui funzionari e dipendenti del commissariato, agli arresti domiciliari. Una ordinanza notificata a una dei vice di Bertolaso. Un avviso di garanzia inviato al prefetto di Napoli. Accuse che vanno dal traffico illecito di rifiuti, falso ideologico e truffa ai danni dello Stato, fino all’associazione a delinquere. Poi intercettazioni telefoniche, con frasi a dir poco imbarazzanti dello stesso Bertolaso (non coinvolto nell’inchiesta). Sono i risultati clamorosi di una operazione dei carabinieri del Noe denominata “Rompiballe”, un termine mutuato dall’espressione utilizzata in una intercettazione telefonica.

“Senti me, allora passiamo con l’operazione rompiballe”, diceva il 21 aprile dello scorso anno il responsabile dell’impianto cdr di Santa Maria Capua Vetere Pasquale Moschella a Ernesto Picarone, responsabile ambiente e ingegneria di Fibe e Fisia Italimpianti. I due parlavano della discarica in località Lo Uttaro, in provincia di Caserta. Tra le accuse, infatti, c’è quella di aver consentito in alcune occasioni che le balle di spazzatura, teoricamente rifiuti trattati e resi così idonei allo smaltimento in un termovalorizzatore, venissero aperte, e il contenuto inviato in discarica.

Sono circa 650 le pagine dell’ordinanza di custodia emessa dal gip Rosanna Saraceno, su richiesta del procuratore aggiunto Aldo De Chiara e dai pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo. Si tratta degli stessi magistrati che hanno indagato sui presunti illeciti contestati nei mesi scorsi al governatore della Campania Antonio Bassolino e ai vertici dell’Impregilo, tutti già a giudizio. Proprio il “monitoraggio” sulle attività del Commissariato dopo la gestione Bassolino ha portato ai nuovi provvedimenti. Un colpo inferto anche alla “squadra” dell’ex commissario e attuale sottosegretario Guido Bertolaso. I titolari dell’inchiesta hanno escluso le voci su una presunta iscrizione nel registro degli indagati dello stesso sottosegretario, anche se le intercettazioni che lo riguardano, qualche imbarazzo lo suscitano.

“Tu fai tutto quello che può essere utile, che può servire…io ho un obiettivo preciso: sputtanare i tecnici del ministero dell’Ambiente”, dice Bertolaso al suo vice Marta Di Gennaro, in una telefonata del 17 maggio del 2007, quando era Commissario per l’emergenza riifiuti. L’intercettazione è nel capitolo dedicato allo scontro sulla discarica di Serre Macchia Soprana e denuncia in pieno i dissapori con il ministero dell’Ambiente, retto allora da Alfonso Pecoraro Scanio, sul sito da destinare a discarica nel salernitano. Ma in particolare è significativa la data: si tratta del giorno prima di quello in cui partì la lettera in cui Bertolaso annunciava a Prodi le sue dimissioni da commissario. Dimissioni poi rientrate per un mese e mezzo ma confermate nell’ordinanza con cui il 6 luglio del 2007 il governo nominò il prefetto di Napoli Alessandro Pansa commissario.

In una seconda telefonata con la Di Gennaro, due ore dopo, Bertolaso torna nuovamente sulla vicenda di Macchia Soprana, ribadendo quale fosse il suo pensiero sulla discarica che poi alla fine è stata realizzata. “A me di Macchia Soprana non me ne frega un c…e non la faremo mai probabilmente…mentre invece a me mi serve Valle della Masseria sabato prossimo quando chiudiamo Villaricca”.

Dai capi d’accusa emerge “un sistema imperniato su una attività di lavorazione dei rifiuti assolutamente fittizia”. I rifiuti che uscivano imballati dai cdr presentavano, secondo i magistrati, “identiche caratteristiche fisico-chimiche” rispetto alla spazzatura d’origine. Dall’inchiesta viene fuori inoltre che la frazione umida dei rifiuti non sarebbe stata sottoposta ad alcun trattamento di “stabilizzazione”, procedura necessaria a eliminare i cattivi odori e a “igienizzare” la spazzatura. In pratica si sarebbero persi tempo e denaro per produrre “finte” ecoballe, che in realtà sarebbero state solo spazzatura impacchettata.

Una indagine basata in particolare su intercettazioni telefoniche, dalle quali si evince che in talune circostanze sono state illecitamente smaltite in discarica proprio le cosiddette ecoballe: l’involucro plastico veniva lacerato, e camion e trattori passavano più volte sul contenuto, al fine di far apparire il tutto come “un mero scarto composto da inerti” e dunque formalmente autorizzato per finire in una discarica. Il tutto avveniva alla luce del sole, sul piazzale degli impianti per la produzione del cdr.

Poi ci sono le analisi false, fatte per “accompagnare” questi rifiuti nei siti di smaltimento. Per gli inquirenti si era instaurata una “consolidata e articolata rete di complicità all’interno della struttura commissariale” da parte di pubblici funzionari e dipendenti che violavano “i precisi compiti di vigilanza sulle attività di lavorazione dei rifiuti affidata alle società Fibe e Fisia”, dando direttive che di fatto violavano le ordinanze commissariali. Il tutto “con l’assoluta complicità di dipendenti e collaboratori” di Fibe e Fisia, che determinava una realtà “di mancata lavorazione dei rifiuti, falsa qualificazione degli stessi e illecito smaltimento nelle discariche, con grave pregiudizio per l’ambiente e la salute pubblica”.

Al centro dell’inchiesta anche le irregolarità riscontrate nel trasferimento sui treni diretti in Germania dei rifiuti campani. L’elenco degli indagati agli arresti domiciliari comprende, tra gli altri, Marta De Gennaro, responsabile del settore sanitario del Dipartimento della Protezione civile e già vice di Guido Bertolaso quando l’attuale sottosegretario era commissario ai rifiuti i responsabili dei sette impianti di Cdr in Campania, l’ad Roberto Cetera e il direttore tecnico Lorenzo Miracle dell’Ecolog, l’azienda incaricata dei trasporti in Germania e il maresciallo dei carabinieri, Rocco De Frenza, distaccato presso la protezione civile.

L’avviso di garanzia al prefetto Alessandro Pansa si riferisce a una ordinanza del 18 dicembre dello scorso anno, con la quale si stabiliva l’opportunità di regolare le prestazioni che doveva effettuare la Fibe e in cui si sarebbe omesso di indicare che la Fibe era interdetta dal trattare con la pubblica amministrazione.

L’accusa di associazione a delinquere è contestata a 24 dei 25 indagati nell’inchiesta della Procura di Napoli sulle irregolarità nello smaltimento rifiuti. L’unica a cui non è contestato è Giuseppina Mazza, dipendente della Regione Campania addetta l’ufficio ambientale di Caserta.

Fonte: La Repubblica

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Gli inceneritori uccidono

Posted in Articoli by admin on 27 Maggio 2008

“Nelle popolazioni che vivono in prossimità di impianti di incenerimento dei rifiuti è stato riscontrato un aumento dei casi di cancro dal 6 al 20 per cento.

Lo dice una ricerca, resa pubblica dall’istituto statale di sorveglianza sanitaria francese, l’ultima delle 435 ricerche consultabili presso la biblioteca scientifica internazionale PubMed che rilevano danni alla salute causati dai termovalorizzatori per le loro emissioni di diossina, prodotta dalla combustione della plastica insieme ad altri materiali. Questa molecola deve la sua micidiale azione ala capacità di concentrarsi negli organismi viventi e di penetrare nelle cellule. Qui va a “inceppare” uno dei principali meccanismi di controllo del Dna, scatenando le alterazioni dei geni che poi portano il cancro e le malformazioni neonatali.”

Fonte: Beppe Grillo

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Copriamo la vergogna, scopriamo le responsabilità

Posted in Articoli by admin on 26 Maggio 2008

A Modica le emergenze diventano sempre più numerose: emergenza morale, democratica, finanziaria, urbanistica, criminale ed ora anche quella sanitaria.

mazzini2-150x150.jpgNon si contano più i cumuli di rifiuti sparsi in tutto il territorio comunale urbano e rurale, che ci fanno tornare alla mente i fatti della Campania che ci sembravano così lontani, che mettono a serio rischio la salute umana oltre al danno apportato all’immagine della città gravemente compromessa. I turisti presenti a Modica potranno portare tra i loro ricordi anche le suggestive foto dei cassonetti dell’immondizia stracolmi e delle proteste dei lavoratori comunali e dell’indotto.

Ecco la città che ci hanno lasciato gli amministratori ed i consiglieri della maggioranza, alcuni dei quali, in maniera spudorata e senza alcun contegno, si sono già riproposti per ricoprire ruoli istituzionali, deliziandoci con i puntuali manifesti abusivi e contribuendo ulteriormente a sporcare la città. Chi ha deliberatamente sbagliato a governare, compiendo scelte irresponsabili che hanno causato grosse difficoltà a tante famiglie e ridotto sull’orlo del fallimento diverse imprese ed il Comune al dissesto finanziario, dovrebbero mettersi da parte e non presentarsi più per il bene della città.

Non è possibile, però, per una città dalle grandi tradizioni come Modica, fermarsi alla constatazione dei fatti senza andare alle cause, alle responsabilità che le hanno originate.

Per questo, domenica pomeriggio, quasi a voler recuperare un pò di dignità e di decoro ai luoghi, in piazza Mazzini, a pochi passi dal palazzo di città e, quindi, lungo il percorso della processione religiosa che avrebbe raggiunto la chiesa di S. Maria di Betlem, gli attivisti del movimento Una Nuova Prospettiva hanno coperto un enorme cumulo di rifiuti, che ha ormai invaso anche la sede stradale, con un grande striscione, recante la scritta “Copriamo le vergogne, scopriamo le responsabilità!”.

Il riscontro positivo da parte delle centinaia di cittadini che si sono fermati a guardare l’estemporanea installazione a copertura della, purtroppo, non temporanea montagna di rifiuti, ci motiva a continuare nella proposta di una politica corretta e leale, nella convinzione che responsabilità e ruoli di amministrazione non possono essere poi facilmente dimenticati e rimossi cambiando nome e volto sui manifesti elettorali.

Una Nuova Prospettiva

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Invece della sentenza altri due periti.

Posted in Articoli,Itis - Biomassa,Kartodromo by admin on 24 Maggio 2008

Molti degli imputati erano presenti in aula perché attendevano la sentenza per ieri nel processo che si celebra davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica (Scibilia, presidente, Di Marco e Rubino, a latere) che riguarda le concessioni per la costruzione di un kartodromo, in Contrada Bellamagna-Zimmardo, e di un impianto di biomassa, presso Cava Giarrusso, sulla Modica-Mare.

Attesa vana perché ieri i giudici sono usciti, a sorpresa, dalla camera di consiglio con una nuova decisione, nominando due nuovi periti. Si tratta del professore Salvatore Brullo, vice direttore del Dipartimento Botanico presso l’Università di Catania, e del dottor Giampietro Giusto Del Galdo, direttore di Ricerca di Scienze Ambientali presso l’ateneo catanese. I due presteranno giuramento il prossimo 30 maggio. Dovranno esprimersi in merito all’esistenza della Macchia Mediterraneo, oggetto di ripetuti contrasti nel corso del dibattimento che era stato chiuso alcune settimane fa con le richieste del pubblico ministero, Maria Mocciaro, di otto condanne per quasi dieci anni di arresto e 90 mila euro di multa e cinque assoluzioni, tra le quali quelle dei funzionari della Sovrintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Ragusa. L’indagine scaturì dalle denunce che furono presentate da alcuni residenti delle due zone, dal Movimento Azzurro e da Legambiente.

Nel processo si sono costituiti parte civile il Ministero per l’Ambiente, gli assessorati regionali allo Sviluppo Economico, al Territorio ed Ambiente, all’Agricoltura e Foreste e ai Beni Culturali ed Ambientali, attraverso l’Avvocatura dello Stato, oltre al Movimento Azzurro, a Legambiente, e ad una ventina di proprietari di alcuni terreni confinanti con le aree sottoposte ai vincoli ambientali e paesaggistici.

Fonte: RTM

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Nessun vincolo?

Posted in Articoli by admin on 24 Maggio 2008

Il consulente tecnico d’ufficio nominato dal gup Fabio Ciraolo attenua ulteriormente la posizione degli otto imputati nel procedimento sull’allargamento abusivo delle cave di pietra “Colacem” e “Profetto”. Secondo i difensori, che avevano chiesto il giudizio abbreviato per i loro assistiti, le foto accluse dai consulenti tecnici d’ufficio nominati dalla Procura alla loro perizia si riferivano a cava Nacalino e non a cava Cella dove, in base all’accusa, si sarebbe consumato il parziale allargamento abusivo delle due cave di pietra. L’abbaglio in cui sarebbero incappati i consulenti è stato adesso confermato nell’ultima udienza dall’agronomo Luca Ferlito secondo cui “non sussistono vincoli di sorta a Cava Giarrusso, dove insistono gli impianti Colacem e Profetto”.

Il perito ha in pratica sostenuto che non si è mai andato oltre i limiti previsti dalle concessioni rilasciate. Ferlito ha quindi avvalorato la tesi difensiva della palese discrasia tra quanto si evinceva dalle foto dei professionisti nominati dalla Procura e il reale stato dei luoghi. Una divergenza macroscopica che, secondo la difesa, renderebbe nulla la perizia disposta proprio dalla Procura.

Secondo Ferlito, “i periti avrebbero sbagliato cava, fotografando una porzione di contrada Nacalino che non è oggetto del procedimento”. Il comune di Pozzallo si era costituito parte civile come parte, in quanto le due cave si estendono anche sulla porzione di territorio ricadente nella giurisdizione della cittadina marinara. Il pm aveva chiesto la condanna a complessivi 14 anni e due mesi di carcere per gli otto imputati tra funzionari dell’assessorato regionale al territorio ed ambiente, dell’ufficio tecnico del comune di Modica e del distretto minerario, nonchè i titolari e i legali rappresentanti delle ditte “Colacem” e “Profetto”. Queste le pene richieste: due anni e sei mesi di reclusione (la pena più alta) per Giuseppe Angelo Trupìa, ingegnere capo del distretto minerario di Catania; due anni di carcere e 20mila euro di ammenda per Vincenzo Profetto, titolare dell’omonima ditta modicana;  un anno e 8 mesi per Francesco Paolino, dirigente pro tempore del settore urbanistica del comune di Modica.
Un anno di reclusione è stato poi chiesto per Alessandro Modica, responsabile del procedimento della sezione urbanistica; due anni per Vincenzo Sansone, dirigente del servizio di valutazione d’impatto ambientale dell’assessorato regionale al territorio ed ambiente; un anno per Mario Bernardello, procura-tore della “Colacem”. Infine due anni di carcere ciascuno sono stati richiesti per Carlo e Giovanni Colaiacovo, amministratori delegati della “Colacem”.

Le accuse parlano di abuso d’ufficio, falso e deturpamento del territorio, in quanto la cava “Colacem” di Giarrusso Liccio e la “Profetto” di Zimmardo Bellamagna sarebbero state allargate senza i necessari nullaosta e solo in base alle concessioni rilasciate dall’ufficio tecnico comunale in maniera illegittima, visto che le aree in oggetto risultano protette da vincoli ambientali  e paesaggistici. Prossima udienza il 30 maggio.

Fonte: Corriere di Ragusa

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Per gli “amici” questo e “altro”…

Posted in Articoli,Varie by admin on 16 Maggio 2008

Fino a poco più di un anno fa gli automezzi che, uscendo dalla SP 23 avessero deciso di immettersi sulla SP 28 (altrimenti conosciuta come provinciale Modica – Noto), dovevano essere molto prudenti nella manovra, soprattutto la notte. Un incrocio pericoloso che, una volta tanto, necessitava realmente di un impianto d’illuminazione pubblica. Ma non sia mai che le cose a Modica vengano fatte in favore esclusivo della collettività! Ci siamo disabituati a questo e se si può fare un favore ad un amico… Non dovremmo insinuare alcunché, ma sarebbe interessante conoscere l’ingegnere che ha firmato il progetto dell’illuminazione per quel tratto. Di persona, magari davanti ad un caffè, per spiegarci quale motivo logistico lo ha convinto a far virare violentemente l’illuminazione sulla SP 23 in favore di una stradina poco più che privata.

Ecco le prove fotografiche:

12.jpg
Dall’incrocio sulla Modica Noto…

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cammina cammina…

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cammina cammina…

41.jpg
Questo è il punto in cui l’illuminazione pubblica si sposta dalla SP alla stradina in questione

51.jpg
La stradina illuminata con i lampioni pagati da tutti i contribuenti

Visto che la strada congiunge la provinciale Modica – Noto a Frigintini logica vorrebbe che l’intera SP fosse illuminata: e invece no! Come testimonia anche la foto presa da Google Earth l’illuminazione della strada principale (in giallo) si sposta curiosamente su una stradina di modestissime dimensioni (in rosso).

frigintinigoogleearth2.jpg

Quali personaggi abitano questa stradina? Di chi sono amici? Inutile dire che questa sembra essere l’ennesima manifestazione visibile della politica del favore… Disinteressato? Non credo proprio.

Marco Blanco

Riceviamo e pubblichiamo:

Da buon frigintinese.. vi dico ke in quella zona abita una signora, la signora Minioto, nonchè consigliere comunale in carica fino alle dimissioni del signor Torchi..questa storia dei lampioni è ben nota a tutti gli abitanti di frigintini da mesi..solo adesso se ne occupano i mass media..peccato ke poi la via gianforma, la via principale della frazione, non ha banchine ne marciapiedi, non i canali di reflusso delle acque e da anni tutti prometto che è allo studio un progetto di rifacimento della via gianforma…xò intanto la signora minioto per farsi bella con i suoi vicini di casa per esaltare il suo potere politico all’interno del consiglio si è sbattuta per far mettere i lampioni nella stradina che avete citato, così quando nelle splendide sere d’estate va a prendersi “u frisku” dalla sua vicina di casa, non avrà + paura del buio !La causa di ciò non è da ricercare nel clienteralismo o nella politica, ma in questo caso nell’estrazione sociale, culturare di provenienza della nostra cara signora…

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Fronte di Opposizione Modicano

Posted in Articoli,Varie by admin on 15 Maggio 2008

Appello per andare alle elezioni comunali di giugno
Con decalogo indirizzato alle forze sane della città

Ai responsabili modicani del
Partito Democratico
Partito della Rifondazione comunista
La destra
Comunisti Italiani
Forza Nuova

Ogni disordine tende a moltiplicarsi ed a diventare maggiore, sino a trasformarsi in generale. La tolleranza del male minore tende a rimuovere il principio di certezza della pena e favorisce la sensazione di impunità per chi delinque. La tolleranza zero può prevenire l’espansione degli atti delittuosi e ridurre la delinquenza sin dall’atto della sua nascita. In tal modo è possibile impedire l’instaurazione di un clima di illegalità diffusa nel quale i potenti e i prepotenti prosperano e del quale tutti gli altri  risultano vittime indifese.
La “teoria delle finestre rotte” costituisce la radice del successo della prassi della “tolleranza zero” applicata dall’ex-sindaco di New York, Rudolph Giuliani, per combattere la criminalità.
Questa “Teoria” sostiene che la criminalità è l’inevitabile risultato del disordine. 
Se una casa ha una finestra rotta che non viene riparata, chi vi passa davanti concluderà che nessuno se ne preoccupa e nessuno ha la responsabilità di provvedere al suo decoro. Ben presto verranno rotte molte altre  finestre, e la sensazione di   anarchia si diffonderà da quell’edificio agli altri che si affacciano sulla via. (more…)

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RICICLAGGIO DI DENARO INDAGATO L´EX SINDACO TORCHI

Posted in Articoli by admin on 24 Aprile 2008

Modica13 informazioni di garanzia emessi dalla Procura modicana.
Si avviano a conclusione le indagini del comando provinciale della Guardia di Finanza cominciate circa un anno fa.

Antonio Di Raimondo Corriere di Ragusa

Potrebbero scuotere gli equilibri della politica modicana gli esiti delle indagini sul riciclaggio di denaro nel comune di Modica, condotte dal comando provinciale della Guardia di Finanza su direttive della Procura. Tra i 13 indagati figurano quattro esponenti di spicco dell’Udc. Si tratta dell’ex sindaco di Modica Piero Torchi, dimessosi dalla carica lo scorso mese per candidarsi alle recenti Regionali.

L’indagine riguarda anche l’ex assessore al bilancio del comune di Modica Carmelo Drago, fratello del leader ibleo dell’Udc, il riconfermato parlamentare nazionale Giuseppe Drago; il consigliere provinciale Vincenzo Pitino, nel frattempo traghettato dall’Udc al Pdl; il segretario provinciale dell’Udc ed ex assessore provinciale Giancarlo Floriddia. Il reato al momento ipotizzato è associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro. La medesima ipotesi di reato è contestata anche agli altri nove indagati: il funzionario comunale Francesco Paolino; il già direttore dello sportello unico Giuseppe Castagnetta; Bruno Arrabito e il fratello Massimo, Gabriele Giannone, Massimo La Pira e gli imprenditori edili Giuseppe Sammito e Giuseppe Zaccaria. Le indagini, avviate nel giugno 2007, di recente sono state prorogate e ormai sembrano giunte nella fase conclusiva. Nelle scorse settimane le 13 persone avevano ricevuto gli avvisi di garanzia che li informavano d’essere indagati, ciascuno per le proprie presunte responsabilità, a seguito della denuncia che sarebbe stata presentata da un imprenditore edile. Con le informazioni di garanzia, i 13 soggetti sono stati avvertiti che nei loro confronti le Fiamme gialle stanno continuando a effettuare accertamenti per capire se quelle che al momento restano solo ipotesi d’accusa formulate in una denuncia hanno qualche fondamento. Da quel poco che trapela dal fitto riserbo, sarebbero comunque parecchie le intercettazioni ambientali e telefoniche già eseguite e ora al vaglio degli investigatori.

Secondo la denuncia dell’imprenditore, alcuni suoi colleghi sarebbero stati favoriti nell’appalto di opere pubbliche. Sempre secondo quanto sostenuto nella denuncia, per velocizzare il pagamento delle spettanze arretrate, dovute dal Comune ad alcuni fornitori di servizi, sarebbero state sborsate anche delle somme di denaro. In pratica, gli imprenditori avrebbero “abbuonato” parte del debito al Comune, per godere di una corsia preferenziale nel pagamento delle restanti somme, risultando così privilegiati rispetto agli altri creditori.

Numerose persone sarebbero già state interrogate. Anche l’imprenditore che sporse la denuncia avrebbe a sua volta pagato, ma, non ottenendo nessun riscontro tangibile, avrebbe deciso di denunciare i fatti. La Guardia di finanza sta ora cercando di capire dove siano finite queste somme. La Guardia di Finanza avrebbe, a questo proposito, acquisito informazioni anche sui conti correnti bancari. Da qui l’ipotesi di reato prospettabile di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di denaro.

Le 13 persone devono altresì spiegare la provenienza di questo denaro, precisando a quali prestazioni o servizi si riferiscano ed esibendo fatture o altri documenti contabili comprovanti la liceità delle operazioni dalle quali sarebbero scaturiti gli accreditamenti delle somme. Tra le ipotesi prese in considerazione anche quella che parte di queste somme sia transitata in conti offshore. La vicenda, che si protrae da dieci mesi, starebbe ormai per giungere alle battute finali.

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Musica e piccoli gesti per il futuro di tutti

Posted in Articoli by admin on 21 Aprile 2008

Domani è l’Earth Day: 24 ore per sensibilizzare i governi sull’ambiente
Con un pensiero anche alle nostre azioni quotidia
ne

jovanoti.jpgNON sono Al Gore… In realtà io faccio una vita piuttosto normale, insieme alla mia famiglia semplicemente cerchiamo di rispettare l’ambiente nei piccoli gesti quotidiani. Io sono, per carattere, non catastrofista. Cercherei di fare un ritratto abbastanza positivo della situazione. Ci sono dei segni molto positivi che stanno arrivando: pensate quanto è cambiata la coscienza ecologica negli ultimi 10 anni. È cambiata veramente tanto.

Ci sono anche dei segni che ci indicano che abbiamo preso la strada sbagliata: come la tendenza ad antropomorfizzare la natura. Questa idea che la natura è una specie di parente che ogni tanto bisogna andare a trovare non è una idea sana secondo me: la natura è tutto. Siamo passati dal futuro come promessa, al futuro come minaccia. E questa è la vera forma di resistenza che noi dobbiamo portare avanti: cercare di tornare, di recuperare una visione del futuro come promessa e non del futuro come minaccia.

Io vengo dal rap: dalla musica più urbana che c’è. Però, a maggior ragione, nascendo dalle città il rap ha una grande ansia, ha una forte anelito verso il corpo, verso comunque l’essere naturale. E questa secondo me è l’esigenza di una comunità cresciuta in una condizione totalmente urbana che per forza di cose va a cercare una natura dentro di se, attraverso un tipo di musica.

Questa ricerca di un senso di giustizia da parte di molti artisti secondo me ha a che fare semplicemente con il fatto di essere artisti. Perché nella musica a volte si intravedono mondi perfetti. Nella musica si intravedono mondi equilibrati. Un artista come Bono, che è un grande artista, che vive momenti di estasi dentro gli stadi pieni di gente che lo amano, ha visto quell’energia e quel momento di utopia sospesa tante volte.

Quindi si muove in quella direzione, spendendosi in prima persona e credo con dei risultati eccezionali. Tutto questo fa sì che lui porti tutto questo bagaglio e lo faccia diventare politica. Politica in una maniera moderna, alla maniera sua. Dopodiché da lì il passo è breve per capire che tutto è collegato: la povertà di gran parte di questo pianeta ha a che fare con la distruzione sistematica degli ecosistemi del nostro pianeta.

Sicuramente c’è un grosso movimento. Io per esempio sono amico di Ben Harper, se ne parlava proprio qualche giorno fa di questa aria che sta venendo fuori attraverso di lui, attraverso gente come Jack Johnson che ha scritto sul suo disco “Questo disco è stato realizzato interamente con energia solare”.

Ho chiesto all’Enel di fare un lavoro per l’emissione zero di anidride carbonica durante la mia tournée. Calcoleranno, con una onlus che offre questo tipo di servizio, una media di emissioni. Non solamente relativa alle mie macchine, agli spostamenti del camion e all’elettricità prodotta dal concerto, ma anche alle macchine del pubblico che arriverà. Quindi tutte le emissioni prodotte da un mio concerto. E faranno progetti di riforestazione nella provincia dove avviene il concerto.

Come genitore penso veramente che le cose cambieranno, Rispetto alla coscienza ecologica stanno già cambiando. Stanno cambiando anche in questo momento. In fondo ciò che è utile diventa automaticamente bello. Io vorrei vedere i nostri centri storici pieni di pannelli solari, perché sono molto belli.

È la funzione che esercitano che li rende belli. Così come il corpo di una donna è bello perché è riproduttivo, allo stesso modo è interessante tutto quello che ha a che fare con l’ecologia oggi perché ci fa venire in mente la riproduzione della nostra specie, la sopravvivenza della nostra specie.

Tutte queste eliche lungo i nostri crinali all’inizio disturbavano un po’, adesso sempre meno. Tra un po’ sarà bellissimo vedere un crinale con le eliche per l’energia eolica. Così come, probabilmente, negli anni ’50 e ’60 un “signorotto” passando davanti ad una delle fabbriche che sbuffavano fumo avrà pensato: “Che meraviglia il mondo moderno!”. Dobbiamo andare un futuro in cui non c’è più l’Earth Day, ma è tutti i giorni Earth Day.

Ecco il testo del monologo , in onda domani su Sky Cinema Mania alle ore 20.40 con il titolo “Conversazione con Jovanotti”

La Repubblica

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Le cose più importanti realizzate

Posted in Articoli by admin on 11 Aprile 2008

Cominciamo subito con Antonio da Roma: “sono un simpatizzante dei verdi, ma le vicende sulla spazzatura di Napoli mi hanno molto amareggiato. Come ministro dell’Ambiente, non poteva fare di più per aiutare Napoli?”
Purtroppo no, perché il settore dei rifiuti è di competenza delle regioni, e nel caso di Napoli era invece commissariato, e io appena diventato ministro, nel maggio del 2006,  ho subito costituito una commissione ad hoc, presieduta da un ex generale dei carabinieri, gen. Iucci, per incentivare l’uscita dal commissariamento e la raccolta differenziata. In un unico caso sono stato chiamato direttamente dal governo ad intervenire: per il caso famoso di Serre, dove si doveva fare una discarica, contrastata fortemente dalla popolazione locale. Noi abbiamo aiutato e supportato la Provincia di Salerno, e quella è l’unica discarica costruita con il consenso della popolazione, l’unica ancora funzionante in Campania. Per il resto, è evidente che avrei voluto fare molto di più, ma devo anche dire che se ci avessero ascoltato quando, come Verdi, non appoggiammo il mega-appalto sui rifiuti campani, avvisando che era sbagliato e avrebbe portato a un disastro, sicuramente non saremmo capitati in questa situazione.

Restiamo sull’argomento con Francesco da Firenze: “Lei ha detto di no, insieme a molti altri, al termovalorizzatore di Acerra, e ora la Campania è sommersa dai rifiuti. Si è pentito? Io sono allibito di fronte ad un governo che impedisce un progetto di fondamentali importanza senza indicare alcuna alternativa”
Io sono invece allibito di fronte alle tante mistificazioni che si sono fatte di questa vicenda: noi come Verdi – e io come ministro – siamo stati aggrediti su notizie false, perché in realtà l’inceneritore di Acerra è stato bloccato dalla magistratura. Era infatti progettato male. Noi abbiamo sempre detto che quell’impianto non andava bene, era vecchio e sbagliato. E io credo che la salute dei cittadini vada tenuta sempre in grande considerazione. La situazione in Campania non deriva dalla mancanza dell’inceneritore di Acerra, ma dal fallimento dell’appalto.

Marco, da Bolzano: “gentile ministro, potrebbe elencare le cose realmente fatte da lei durante il governo Prodi? Potrebbe spiegare perché in Italia abbiamo iter di approvazione delle leggi così lunghi rispetto agli altri paesi?”
Beh, solo per elencare, semplicemente, alcune delle cose più importanti, posso ricordare l’apertura di circa 700 cantieri contro le frane e le alluvioni, opere pubbliche che poiché non servono a due o tre grandi colossi economici vengono sottovalutate; abbiamo sbloccato i fondi per le energie rinnovabili e per il solare, riportando il professor RUbbia a lavorare in Italia; il nostro Paese vive ora il suo più grande boom per quanto riguarda il fotovoltaico; ho lavorato, creando problemi ad alcuni grandi colossi, per abolire il Cip6, una grande truffa che dal 1992 portava i contributi per le energie rinnovabili pagati dai cittadini tramite le bollette della luce a petrolieri e inceneritori.
Nel 2006 sono stati quasi 4 miliardi di euro distolti dal loro obiettivo. Abbiamo aiutato e sostenuto la società che gestisce la rete di elettrodotti, che ha potuto investire 1 miliardo di euro, liberando energia che prima andava sprecata, e recuperando al Paese l’equivalente di quattro piccole centrali nucleari. Ma questa, poiché va contro alcuni poteri più o meno occulti, è una cosa di cui non si parla. Sui parchi nazionali, in 20 mesi sono riuscito a far togliere all’Italia 30 infrazioni europee in materia, su 80, ereditate dagli anni precedenti.

Andrea da Milano: “Chiedo chiarimenti da lei sulla questione che la vede indagato anche per aver soggiornato nella mia città in un albergo a 7 stelle, mi sembra strano che accada a pochi giorni dalle elezioni. Ma non le sembra molto simile a quanto accadde a Berlusconi qualche anno fa?”. E aggiunge Francesca da Trento, “come si comporterà dopo le elezioni, se dovesse risultare eletto, riguardo alle accuse a suo carico? Rinuncerebbe alla carica di parlamentare?”
Io purtroppo non posso entrare nel dettaglio della questione perché non sono ancora informato delle accuse: ci sono state delle fughe di notizie sui media, a proposito delle quali la magistratura di Roma ha aperto un’inchiesta. Per quanto mi riguarda, ribadisco che rinuncerò all’immunità parlamentare, sono tranquillo perché non ho mai favorito nessuna società, né dando appalti né altro: addirittura la società di cui si parla ha perso un appalto, che aveva durante il precedente governo, proprio durante i mesi in cui sono stato ministro!

Passiamo a parlare di elezioni, l’argomento più imminente: Emanuele, da New Heaven, chiede: “I verdi non dovrebbero essere un partito non schierato, solo con l’ambiente? Invece si identificano con la sinistra estrema: perché?”
I verdi hanno al centro della loro azione l’ambiente e la qualità della vita. In Italia sono nati al di fuori della logica destra-sinistra, pensando al futuro e a migliorare le cose. A queste elezioni ci presentiamo non con la sinistra estrema, rappresentata da altri partiti: la Sinistra Arcobaleno è oggi l’unica lista che pone al centro del proprio programma l’ambiente. I verdi, come scelta di contenuti, stanno in una lista che è rappresentata dall’arcobaleno, simbolo della grande battaglia per la pace in Italia, dei diritti civili e del gay pride. La nostra lista è l’unica veramente di sinistra, ambientalista a pacifista, e i verdi non potevano che essere in quella lsita.

Guardando al dopo-elezioni, Luca da Madrid chiede se “nel caso di vittoria di Veltroni, cercherete un’alleanza con il Pd per alcune riforme?”
Noi pensiamo che le alleanze su alcune cose specifiche sono necessarie, ma deve cambiare strategia  il Partito Democratico, muovendosi a favore del solare e contro il precariato, ad esempio, in modo serio. Purtroppo Veltroni non può, avendo rotto l’alleanza con la Sinistra Arcobaleno, vincere alla Camera: più voti avremo come SA, a quel punto, più sarà difficile l’inciucio “veltrusconi”, che noi temiamo e consideriamo un gravissimo errore.

Parlando nello specifico di nucleare, Umberto da Roma chiede se “siamo sicuri che la scelta anti-nuclearista sia ancora valida per l’Italia?”
La scelta del referendum del 1987 ha risparmiato al nostro Paese investimenti ingenti, che sarebbero pesati, e il gravissimo problema delle scorie nucleari. Io la penso esattamente con il premio Nobel Rubbia, che si è occupato diffusamente di nucleare: il nucleare non ha risolto 3 problemi, che si chiamano Chernobyl, Hiroshima e “scorie”. Ovvero, non esiste una centrale nucleare totalmente sicura, il rischio, per quanto piccolo, rimane, ed espone a pericoli gravissimi. Inoltre, qualunque centrale nucleare consente di realizzare bombe atomiche. È un pericolo enorme per il terrorismo, e ha portato all’attuale situazione di tensione per l’Iran. Terzo, il nucleare non ha risolto il problema delle scorie, che nessun sistema al mondo è oggi in grado di smaltire con sicurezza, efficacia e per sempre. Questa tecnologia ha poi, ancora oggi, dei costi spaventosi, è indubbiamente l’energia più costosa del mondo. Una possibilità, su cui investire in ricerca per il futuro, è il nucleare non radioattivo, purtroppo ancora non sufficientemente studiato.

Emiliano da Roma: “Lei è ancora ossessionato da Berlusconi?”
Berlusconi non è un’ossessione, ma un problema, che si chiama conflitto d’interessi: la Sinistra Arcobaleno è l’unico schieramento politico che ne parla ancora, mentre tutte le altre forze partitiche l’hanno abbandonato, in particolare, e questo è grave, il partito di Veltroni.

Per Romeo, dovremmo “tassare di più i S.U.V., dato che in città non servono e occupano più spazio di una 500 o di una Smart”.
Beh, questa vicenda ci ha visti protagonisti con una proposta in tal senso, ma fummo immediatamente redarguiti dagli esponenti del futuro Pd. Ora come SA avremo la possibilità di portare avanti con più forza questo importante punto.

Marcello da Livorno: “la Sinistra Arcobaleno sarà la casa comune in cui i verdi si impegneranno anche dopo le elezioni?”
La SA viene da un lavoro comune che abbiamo iniziato nel 2001, con battaglie che ci hanno già visto insieme. I verdi vogliono continuare su questa strada e sono sicuro che questo sarà il futuro.

Francesca da Perugia: “Non è che gli attacchi degli ultimi mesi sono legati ai suoi attacchi contro grandi opere inutili o il Cip6?”
È sicuramente stato un tentativo di impedirci di dire cose sgradite, ma stiamo resistendo perché stiamo dalla parte della luce del sole contro chi sostiene il nero del petrolio e del carbone.

“Non dovreste comunicare meglio che non avete fatto cadere voi l’ultimo governo Prodi?”
Beh, intanto noi non abbiamo mezzi d’informazione, e difenderci da questi attacchi è sempre più difficile, anche se grazie a internet questo gap è sicuramente ridotto. Poi è bene ricordare che a far cadere il governo qualche settimana fa sono stati i moderati, da Mastella a Dini, e che, mentre noi abbiamo impiegato settimane per organizzare la campagna elettorale, il Pd il giorno dopo la caduta del governo è uscito con i suoi camper e la sua organizzazione, preparato da tempo alla caduta di Prodi.

Fabio da Foligno: “Cosa ne pensa del movimento di Beppe Grillo?”
Io ho grande stima per le iniziative di Grillo, per esempio la grande battaglia sul Cip6, portata da Beppe Grillo in tutta Italia i temi dell’energia solare, delle macchine a idrogeno; lui porta avanti una grande azione ambientale in questo Paese, facendo capire agli italiani che un’altra economia, ecologista, è possibile.

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