Ambiente Ibleo – Portale ambientalista del Sud-Est Siciliano


Il Parco degli Iblei

Posted in Letture,Segnalazioni by admin on 11 Luglio 2007

Per comprendere come sarà strutturata la proposta del “Parco Nazionale degli Iblei” consiglio l’ottimo volume edito dalla Argo Edizioni di Ragusa. La prefazione è del pittore sciclitano Piero Guccione.
Inoltre è supportato da immagini fotografiche stupende, che da sole valgono almeno il doppio del prezzo di copertina. Euro 10.
Buona lettura.

Le popolazioni iblee hanno ritrovato la fierezza di vivere in questo lembo speciale di Sicilia e hanno imparato a riconoscere il valore delle peculiarità di questo territorio: ci riferiamo, ad esempio, alle mirabili opere di sistemazione del territorio, uniche in Italia, rappresentate dalla infinita rete di muri a secco, ai tanti muragghi di pietra, alle architetture rurali, alle ville patrizie, alle grandi estensioni di carrubeti uniche al mondo, alle cave profonde e verdeggianti anche d’estate¦ che poi sono pure “montagne”, sebbene rovesciate verso il basso.

Per tutelare tutto ciò non bastano gli strumenti ordinari di gestione del territorio e nemmeno gli usuali vincoli paesaggistici, prova ne è che assistiamo sempre più spesso al nascere di capannoni, ristrutturazioni selvagge, abusivismi, estirpazione di alberi, escavazioni¦ condotte da pochi e subite con rabbia da molti. Tali opere, è vero, sono spesso illecite e quindi potrebbe sembrare comunque inefficace un parco che introduce nuove regole che rischierebbero nuovamente di essere disattese. Ma crediamo che ciò non sia scontato.

L’istituzione di un parco crea una “consapevolezza collettiva nuova”, una condivisione di responsabilità, rispetto al territorio, che le leggi ordinarie non riescono mai a creare. Senza contare poi il potere attrattivo che ciò eserciterebbe nei confronti dei flussi turistici. Certo, è una scommessa non priva di rischi: la burocratizzazione, gli sperperi, l’immobilismo, i conflitti di competenza, le disillusioni¦ ma crediamo che vadano corsi; l’alternativa è la certezza della dilapidazione di un patrimonio ambientale che èl’unica vera e irripetibile ricchezza di questa terra e della Sicilia tutta.
(Lorenzo Lo Presti)

Le risorse naturali, l’ambiente, il paesaggio non sono stati considerati, fino ad oggi, un patrimonio collettivo, un bene economico. La loro sottrazione, il loro utilizzo distorto, la loro distruzione sono stati visti come un passaggio obbligato verso la strada del progresso e della crescita economica.
In quest’ottica, fino ad oggi, l’apporre vincoli sul territorio è stato interpretato come un freno allo sviluppo. Ma la situazione sta cambiando. Coniugare le esigenze di sviluppo economico e sociale con l’obiettivo di conservare l’ambiente naturale è visto da molti come la sola strada da percorrere e una opportunità  che raggiunge il suo massimo potenziale nelle aree naturali protette.

Per rendere l’idea, i prodotti a denominazione di origine protetta sono in grado di sviluppare un fatturato di 8,5 miliardi di euro; il turismo ecologico movimenta 5 miliardi di euro con 5,7 milioni di presenze ogni anno in 12.600 aziende agri-turistiche; le mete enogastronomiche sono scelte da 3,5 milioni di turisti, una realtà  economica forte per l’intero sistema Paese. E, attraverso le attività  agricole, non solo si assicura l’economia locale, ma anche la protezione del paesaggio.

Ma è con l’ecoturismo che può essere potenziata questa valida alternativa per lo sviluppo socioeconomico delle popolazioni che vivono nelle aree naturali. Il turismo naturalistico ha avuto un notevole impulso negli ultimi anni (la crescita è del 12% annuo): questo è dimostrato da una tendenza generale in atto nella società contemporanea, dove è riscontrabile una più ampia attenzione verso le tematiche ambientali e una maggiore “domanda di natura”. La UE ha sottolineato come l’attrazione per la natura, il paesaggio e le pecularietà  culturali costituiscano il cuore dello sviluppo turistico.

La domanda di turismo rispettoso dell’ambiente, l’aumento dei turisti nei paesi del bacino del Mediterraneo previsti dal Blue Pian dell’United Nations Environment Programme (UNEP), l’inquinamento del mare e l’alto grado di antropizzazione con la conseguente diminuzione della qualità  ambientale delle coste, fanno sì che nel prossimo futuro la richiesta di turismo nelle aree interne e naturali crescerà  di molto.

Ma già  i segnali sono forti ed eloquenti: 81 milioni di presenze turistiche nei comuni dei parchi nazionali, oltre il 7% del totale della spesa turistica italiana prodotta in ambiti territoriali interni ai parchi con 5,4 miliardi di euro di consumi totali, oltre lOOmila posti di lavoro attivati. Sono queste le cifre che definiscono il turismo delle aree protette in Italia, un turismo nel quale i parchi rappresentano un sistema di valori dove ambiente, cultura e tradizione si integrano armonicamente in un modello di sviluppo turistico compatibile, di forte sostegno all’economia locale e all’occupazione. Il flusso turistico che si dirige verso le aree naturali protette, oltre all’agricoltura di qualità , rappresenta quindi la variabile più importante dalla quale vengono a dipendere contemporaneamente la conservazione dell’ambiente e lo sviluppo economico delle aree stesse.

Da esso derivano effetti a caduta in campo economico e occupazionale. Essendo l’ecoturismo una tipologia contraddistinta da uno scarsissimo consumo del territorio ‘ dalla realizzazione di strutture “d’ospitalità  diffusa”, caratterizzata dal ruolo principale assegnato ai posti letto a rotazione, una particolare attenzione va al recupero e al ripristino del patrimonio edilizio esistente. Proprio dal riutilizzo delle strutture degli edifici, spesso risalenti a tempi lontani e parte integrante del paesaggio, con effetti positivi a favore dell’occupazione di manodopera locale impiegata in lavori di ristrutturazione edile, può venire la risposta alla domanda crescente di un turismo slow e verde.
Si sviluppa così un nuovo tessuto economico, dove trovano spazio le attività  legate al turismo (ricettività , ristorazione, artigianato, servizi) tutte impostate in chiave ecologica e compatibile, che offrono ai propri visitato un’articolata offerta ricettiva corredata anche da centri visita, musei, sentieri natura, attività  didattiche, percorsi eno-gastronomici. La presenza del parco fa sì che si sviluppi una cultura imprenditoriale, premessa per la nascita di una rete diffusa di microimprese.

Questo modello di sviluppo appare particolarmente indicato per l’area degli Iblei, dove tuttora si riscontrane diverse aree protette e vaste aree integre dal punto di vista ambientale, anche agricole, caratterizzate dalla presenza di comuni piccoli o piccolissimi, che vivono uno stato di progressivo abbandono. Grazie all’attività  del parco, come avvenuto in tutte le aree protette italiane, è possibile invertire la marginalità  e l’isolamento, e diventare opportunità , poichè rispondono perfettamente alla domanda sempre più forte di vacanza ecoturistica, improntata sull’autenticità , sulla qualità  e sull’armonia con la natura.
Grazie al parco si presenta quindi l’occasione di ampliare l’offerta turistica della Provincia di Ragusa, completando e diversificando la gamma delle tipologie di vacanza, non più limitata a pochi e ristretti periodi dell’anno:
non più limitata al binomio sole-mare, non più dequalificata dal punto di vista culturale e di qualità  dei servizi resi, Ma grazie al parco si mettono in vetrina anche i gioielli dell’agroalimentare finora trascurati.

Anche l’architettura rurale, le forme tipiche degli insediamenti umani, l’archeologia, i tratti del paesaggio vengono riscoperti e trasformati in un’importante risorsa economica: l’interno può così essere rivitalizzato, orientato ad una fruizione culturale e naturalistica non intensiva, avviato infine verso lo sviluppo che attende da troppo tempo. La sfida posta dai parchi e dalle aree protette è quella di legare saldamente l’espansione turistica ad una gestione oculata delle risorse ambientali, culturali e sociali del nostro paese.
(Claudio Conti)
Le foto sono di: Pino Iacono

L’immagine “L’ombra dell’estate” è di Piero Guccione

Commenti disabilitati su Il Parco degli Iblei