Ambiente Ibleo – Portale ambientalista del Sud-Est Siciliano


Abbate non vuol tutelare Bellamagna

Posted in Articoli,Biogas Zimmardo,Video by admin on 18 Novembre 2020
La Sicilia 17 novembre 2020

Giovedì scorso il Consiglio Comunale di Modica, per responsabilità di Abbate e della sua maggioranza, ha perso una occasione storica per dimostrare di essere a fianco dei cittadini di Modica e di Pozzallo e a salvaguardia della zona di Zimmardo – Bellamagna.
Infatti, è stata respinta la mozione presentata dai consiglieri di Pd e Modica 2038, tendente a sostenere ufficialmente nei confronti della Sovrintendenza di Ragusa il riconoscimento di Zimmardo – Bellamagna sito di notevole interesse pubblico, azione già avviata dal Sindaco del Comune di Pozzallo, a nome della sua città e da una petizione di cittadini di Modica.
Dopo la presentazione della mozione da parte della minoranza, la maggioranza, tentando di buttare fumo negli occhi e di fare confusione, ha presentato in tutta fretta, qualche giorno prima della riunione del Consiglio, una generica, quanto inutile, mozione finalizzata ad una improbabile istituzione di un tavolo tecnico per discutere della revisione del regime vincolistico del Piano paesaggistico, pensando, in questo modo di fare credere ai cittadini di essere dalla parte della tutela del paesaggio modicano.
Se si fosse sinceramente voluto un voto in questa direzione sarebbe bastato integrare le due mozioni, come proposto ragionevolmente da alcuni consiglieri di maggioranza e di minoranza; ma anche su questo c’è stato un netto rifiuto.
Ormai, come abbiamo sostenuto in questi mesi, è di tutta evidenza e senza possibilità di smentita che Abbate e tutta la sua amministrazione, consiglieri comunali compresi, hanno assunto un atteggiamento contrario alla tutela del paesaggio modicano e in particolare della zona Zimmardo – Bellamagna, e gli atti amministrativi parlano chiaro.
Anziché sospendere e rivedere l’autorizzazione rilasciata, per la quale il Tar ha giustamente richiesto una copiosa documentazione, nonché individuare un sito differente per allocare l’impianto di biometano, Abbate ha scelto di opporsi al ricorso al Tar presentato dagli abitanti della zona, ha evitato di impegnarsi, dopo l’accordo in Sovrintendenza e i ripetuti inviti del Sindaco di Pozzallo, per la ricerca di un altro sito e, infine, ha fatto bocciare in Consiglio Comunale una mozione a salvaguardia del territorio, ignorando apertamente le aspettative dei cittadini di Modica e di Pozzallo.

Vito D’Antona

Servizio di Video Mediterraneo intervista Abbate

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L’INGANNO DELLE BIOMASSE E DEL BIOGAS

Posted in Documenti,Video by admin on 16 Novembre 2020

il Prof. Gianni TAMINO ha tenuto un intervento sul QUALI FONTI RINNOVABILI: L’INGANNO DELLE BIOMASSE E DEL BIOGAS – Altri interventi al convegno: dottoressa Antonella Litta e dottor Mauro Mocci medici dell’ISDE (medici per l’ambiente) www.comitatibiogas.wordpress.com – comitatibiogas@gmail.com

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Biogas Bellamagna Zimmardo: il TAR chiede al Comune di Modica tutte le carte

Posted in Articoli,Biogas Zimmardo,Video by admin on 8 Novembre 2020

Il Tar Catania ha chiesto chiarimenti al Comune di Modica ed all’Arpa sull’iter istruttorio per la realizzazione dell’impianto di produzione di biometano a Modica, nella Contrada Zimmardo – Bellamagna, rinviando la causa all’udienza del 24 febbraio 2021.
Con ordinanza oggi depositata, infatti, il TAR ha chiesto, tra l’altro, al Comune di Modica se abbia mai valutato l’effettiva compatibilità della strada di accesso all’impianto stesso con il traffico da esso indotto e le ragioni della mancata convocazione della Soprintendenza al procedimento. Chiarimenti chiesti anche all’Arpa sui rifiuti e le emissioni odorigene che l’impianto produrrà e all’Università di Catania, per accertare se effettivamente la capacità produttiva dello stabilimento sia quella che è stata indicata per usufruire dei vantaggi del procedimento amministrativo semplificato oppure no. Nello specifico.

La Sicilia Domenica 8 novembre 2020

Ritenuto che, ai fini della compiuta istruzione della causa, sia necessario richiedere al Comune di Modica una relazione, da depositare nel termine di 60 giorni dalla comunicazione del presente provvedimento, nella quale, illustrato in termini generali lo svolgimento del procedimento autorizzatorio, siano specificamente indicate:- le strade di accesso all’impianto (in particolare se e in quale misura vi rientri quella gestita dal Consorzio ricorrente) e le valutazioni compiute in merito alla compatibilità della rete stradale di collegamento, eventualmente anche di tipo agricolo, con il traffico dei mezzi diretti all’impianto;- le ragioni della mancata convocazione della Soprintendenza, anche alla luce della previsione di cui all’art. 14.9 delle Linee guida per il procedimento di cui all’articolo 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387;- eventuali valutazioni compiute in sede procedimentale in relazione alle previsioni della delibera di G.R n. 1 del 2 febbraio 2009 ed in ordine alla compatibilità con la valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali e la tutela della biodiversità e del patrimonio culturale e del paesaggio rurale (di cui al punto 20 della medesima delibera);- documentazione depositata dal privato ex art. 40 del Piano paesaggistico provinciale;- verifica della sussistenza, in prossimità dell’impianto, della rete di trasporto del gas naturale (par. 2.9 della Relazione tecnico-illustrativa del progetto);- eventuale coinvolgimento degli enti e dei soggetti competenti alla connessione dell’impianto alla rete (di cui al punto f, p. 8 della Relazione illustrative del progetto) ed informazioni, ove esistenti, in merito all’eventuale procedimento di dichiarazione di pubblica utilità delle opere connesse e di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio con indicazione del relativo piano particellare, dei confini e dei dati catastali delle aree interessate.Sempre ai fini dell’istruttoria l’A.R.P.A. Sicilia, nel termine di 60 giorni dalla comunicazione della presente ordinanza, dovrà rendere chiarimenti in merito:- agli accertamenti condotti sugli scarti utilizzati per alimentare l’impianto, anche con riferimento alla loro eventuale qualificazione come rifiuti ed alle eventuali autorizzazioni necessarie, in quest’ultimo caso, per il loro trattamento e per l’utilizzo del digestato, con particolare riferimento alla “frazione della biomassa corrispondente ai rifiuti industriali non idonei all’uso nella catena alimentare umana o animale” di cui alla lettera d) di pag. 11 della Relazione tecnico-illustrativa (all. 10 del ricorso);- alle specifiche valutazioni compiute in merito ad eventuali emissioni odorigene provenienti dall’impianto (torre di desolforazione e platea a cielo aperto in cui è previsto l’accumulo del digestato) ed al loro impatto con i nuclei abitati più vicini, primo tra tutti quello di Bosco Pisana e il centro abitato di Pozzallo.Ritenuto che debba altresì disporsi verificazione, ai sensi dell’art. 66 del d.lgs. 104/2010, da affidare al Direttore del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente, dell’Università di Catania, eventualmente con l’ausilio di altri dipartimenti competenti, in merito:- alla correttezza e plausibilità dei calcoli di produttività dell’impianto in base al piano di alimentazione previsionale (a pag. 35 dello studio di perfettibilità ambientale definito “indicativo”) ed alle potenzialità complessive dell’impianto. In particolare andrà verificata la plausibilità e l’esattezza della soglia di 499 smc/h specificamente determinata in progetto, chiarendo in particolare se e in quale misura, alla luce dei dati presi in considerazione, possa escludersi il superamento della soglia immediatamente superiore dei 500 smc/h di cui all’articolo 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003;- sulla riconducibilità dell’impianto da autorizzare alla categoria di quelli “chimici integrati, ossia impianti per la produzione su scala industriale, mediante processi di trasformazione chimica, di sostanze, in cui si trovano affiancate varie unità produttive funzionalmente connesse tra di loro …per la fabbricazione di fertilizzanti a base di fosforo, azoto, potassio (fertilizzanti semplici o composti)”.La relazione conclusiva della verificazione sarà depositata entro il termine di giorni sessanta dalla comunicazione del presente provvedimento.L’ulteriore trattazione del ricorso viene rinviata all’udienza pubblica indicata in dispositivo.P.Q.M.Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia sezione staccata di Catania (Sezione Seconda), dispone gli incombenti istruttori nei sensi e nei termini di cui in motivazione.Fissa l’udienza di discussione del merito alla data del 24 febbraio 2021.”

Servizio di Video Mediterraneo

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Il TAR della Sicilia annulla la possibilità di fare nuovi inceneritori

Posted in Articoli by admin on 8 Novembre 2020

di Francesco Girardi

Basta Inceneritori di rifiuti! Bloccando l’art. 35 del decreto Sblocca Italia, il TAR Sicilia boccia la possibilità di realizzare impianti nocivi per la salute umana e per l’ambiente e considera ineludibili i passaggi di confronto con la popolazione fin dalla fase di pianificazione.

In Italia ce ne sono 56 di cui una quarantina ancora attivi e tra essi i più grandi e potenti d’Europa (a Brescia e ad Acerra), di quelli attivi una decina dotati di cogeneratore e i restanti, la maggior parte, tutti senza recupero di calore per fini di teleriscaldamento: ecco in sintesi la “rete” inceneritorista nazionale a cui si aggiungono altri 12 impianti di co-incenerimento come centrali termoelettriche e come i cementifici deputati anche alla combustione di CSS da rifiuti per ricavare scorie solide, fumi tossici, emissioni climalteranti e una piccola parte del calore necessario alla produzione di cemento.

L’insostenibilità ambientale è rappresentata dall’ingente quantitativo di sostanze tossiche, nocive e climalteranti sotto forma gassosa, liquida e solida, emesse e immesse nell’ambiente e rappresentate da diossine, furani, PCB, particolati ultrafini tutte sostanze che in parte si ricondensano all’abbassamento della temperatura dei fumi e in buona parte sfuggono ai filtri anche a quelli più tecnologicamente avanzati.

Tale insostenibilità è stata determinante per l’ esito della sentenza del 7 Ottobre in cui il TAR Sicilia, a seguito di ricorso promosso da diversi comitati ambientalisti tra cui il Movimento Legge Rifiuti Zero, ha messo fine a quanto previsto nell’art. 35 del Decreto legge n. 133 del 12 settembre 2014 detto ”Sblocca Italia” in cui venivano sancite in sostanza in nome della strategicità di tali impianti a livello nazionale, che per gli stessi si potesse prevedere un incremento delle potenze autorizzabili “a saturazione delle capacità attualmente autorizzate” e che tale incremento di potenza inceneritorista potesse essere concretizzato escludendo gli obbligatori passaggi della Valutazione Ambientale Strategica a cui ogni strumento di Pianificazione, anche quella in parola di nuovi inceneritori, è obbligatoriamente da sottoporre ai sensi della direttiva UE n. 42/2001 con tutti i relativi passaggi di confronto pubblico…. continua

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Nominato CTU per l’aria nauseabonda in ASI Pozzallo

Posted in Articoli by admin on 6 Novembre 2020

Il Presidente del Tribunale di Ragusa ha nominato un consulente tecnico d’ufficio per accertare l’esistenza di intollerabili immissioni di odori irrespirabili, polveri e fumi nauseabondi provenienti dagli stabilimenti Avimecc.
Il pronunciamento del Tribunale di Ragusa è conseguenza di un esposto presentato da alcune imprese che operano nella zona Asi di Modica-Pozzallo e ad adiuvandum dal Comune di Pozzallo e dal C.S.P.A.
La decisione di ammettere l’Accertamento Tecnico Preventivo, ai sensi dell’art. 696 bis del c.p.c., è stata motivata in considerazione del fatto che “l’asserita emissione di odori particolarmente molesti ed anzi nauseabondi come sostenuto dalle ricorrenti, indubbiamente realizza, quantomeno, il reato di cui all’art. 674 codice penale (ed anzi quel danno ambientale che potrebbe dar luogo a più grave ipotesi di reato) che ben configura il fatto illecito…”.
Al consulente tecnico d’ufficio è stato assegnato un termine di sessanta giorni per la redazione di una apposita relazione scritta, da sottoporre poi ai consulenti delle parti per le loro osservazioni.
“E’ un primo passo ma particolarmente importante – afferma il Sindaco di Pozzallo – per il prosieguo della battaglia a tutela del territorio che, insieme alle imprese del luogo e al CPSA, intendiamo portare avanti senza alcun tentennamento”.
“Sarà un percorso irto di difficoltà – conclude il primo cittadino di Pozzallo – ma la condivisione delle azioni intraprese, da parte dei cittadini e del mondo produttivo, mi fa ben sperare nel raggiungimento dell’obiettivo”.

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Gli Schifosi – La raccolta delle olive

Posted in Video by admin on 20 Ottobre 2020
Estratto da la serie: Gli Schifosi – La raccolta delle olive

Albero secolare di olivo avvelenato con Glifosate

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Petizione popolare per Zimmardo Bellamagna

Posted in Biogas Zimmardo,Documenti,Pubblica Evidenza by admin on 18 Ottobre 2020

Petizione popolare

Al Soprintendente ai Beni Ambientali e Culturali della Provincia di Ragusa

Dr. Antonino De Marco

e p.c.

Al Presidente della Regione Siciliana

On. Nello Musumeci

All’Assessore ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana 

Dr. Alberto Samonà

Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo

On. Dario Franceschini

I sottoscritti  Cittadini, nati e /o residenti a Modica

Premesso che l’art.9 della Costituzione attribuisce alla Repubblica la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione;

Premesso che la Repubblica, come recita l’art.114 della Carta Costituzionale, è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città Metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato;

Viste le competenze speciali della Regione Siciliana in materia di salvaguardia e valorizzazione del paesaggio e dei beni ambientali e culturali;

Considerato che il paesaggio naturalistico e rurale del Comune di Modica, frutto di una secolare interazione fra l’uomo e la natura, rappresenta un patrimonio unico al mondo, una risorsa di inestimabile valore da tutelare, valorizzare per la sua forte identità e difendere da ogni ulteriore intervento di cementificazione selvaggia e di devastazione ambientale;

Considerato che la contrada Zimmardo-Bellamagna rappresenta non solo un momento suggestivo del nostro patrimonio naturalistico e paesaggistico, ma anche un’area di grande interesse archeologico, storico e culturale, come dimostrano gli studi approfonditi  degli archeologi Anna Maria Sammito e Vittorio Rizzone sulla Necropoli di Bellamagna, appartenente al periodo Castellucciano;

Sottolineato che la contrada Zimmardo-Bellamagna ha fatto da location a uno degli episodi del film “KAOS” dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani, considerato uno dei capolavori della cinematografia nazionale e internazionale;

Valutato il carattere ormai indifferibile di un provvedimento di codesta Soprintendenza volto a tutelare sia il paesaggio agrario che l’area archeologica, mettendoli al riparo, in via definitiva, da tentativi di devastazione ambientale che si sono succeduti negli ultimi vent’anni e da ultimo con l’autorizzazione del Suap di Modica, priva peraltro del parere della Soprintendenza di Ragusa, a costruire un mega impianto di biometano proprio nel cuore della contrada Zimmardo-Bellamagna;

Valutata positivamente la richiesta avanzata dal Sindaco di Pozzallo, Dr. Roberto Ammatuna di attribuire alla suddetta contrada il riconoscimento di Sito di Interesse pubblico;

Valutati negativamente, in relazione al progetto di costruzione del mega impianto di biometano, le dichiarazioni pubbliche rese anche nel corso del Consiglio Comunale aperto del 27 novembre 2019 dal Sindaco di Modica Abbate, nonché gli atti amministrativi assunti a difesa dell’autorizzazione del Suap, il silenzio e l’inerzia nell’individuazione di un sito  alternativo, nonostante l’impegno assunto in sede di Soprintendenza;

Preso atto che il TAR di Catania, chiamato a pronunciarsi sulla realizzazione di tale impianto, ha accolto la richiesta del rinvio per favorire la ricerca di un sito alternativo prima del prossimo 21 ottobre, data in cui sarà emessa la relativa sentenza;

Valutato che l’esito della sentenza non avrà  effetto immediato in quanto la parte soccombente ricorrerà con ogni probabilità  al Consiglio di Giustizia Amministrativa e che, comunque,  la salvaguardia e il destino di un bene comune, di un patrimonio paesaggistico e archeologico di grande interesse storico, culturale e ambientale non possono in ogni caso dipendere dall’esito di un contenzioso di natura amministrativa;

Considerato, infine, che la realizzazione di un mega impianto di biometano, a causa della localizzazione proposta e non certamente per contrarietà alle fonti energetiche alternative, arrecherebbe   danni irreversibili al nostro patrimonio paesaggistico, archeologico, storico e culturale e comprometterebbe, altresi, la richiesta avanzata dal Comune di Modica al Ministero per i Beni Culturali e Ambientali al fine di ottenere il titolo di “Modica Capitale della Cultura Italiana 2022”;

Tutto ciò premesso e considerato, i sottoscritti Cittadini nati e/o residenti a Modica, 

                     CHIEDONO

a codesta Soprintendenza ai Beni Ambientali e Culturali di avviare, con la massima urgenza possibile, anche in base ai principi di precauzione, di prevenzione, di armonia e di unitarietà dei contesti territoriali che presentano valori paesaggistici e archeologici, tutte le procedure necessarie per la salvaguardia, la tutela e la valorizzazione della contrada Zimmardo- Bellamagna, attraverso il riconoscimento di Sito di Interesse pubblico, pregio naturalistico e paesaggistico, valore storico e archeologico.

Angela Allegria-  Avvocato

Michele Armenia. –  Professore

Giovanni Avola. –  già Segretario  generale CGIL Ragusa

Giuseppe Barone. –  Docente universitario

Piergiorgio Barone  –  Professore 

Marcella Burderi  –  Scrittrice

Antonello Buscema  –   già Sindaco di Modica…

Antonio Calabrese. –  Imprenditore

Carlo Cartier  –  Attore

Gianni Contino. –  Giornalista

 Franco Di Martino  – Psicologo

Angelo Di Natale. –  Giornalista

Giovanni Di Rosa. – Professore

Ignazio Monteleone  –  Pittore

Luisa Montù  –  Giornalista 

Paolo Oddo  –  Giornalista

Giorgio Pluchino. –  Architetto

Corrado Rizzone. –  Agronomo

Angelo Ruta  –  Illustratore

Ernesto Ruta  –  Guida Turistica

Antonio Ruta  –  Avvocato

Carmelo Ruta  –  già Sindaco di Modica

Pierpaolo Ruta. –  Imprenditore

Arianna Salemi. –  Animatrice culturale

Giovanni Savarino. –  Ingegnere

Peppe Sammito. –  già Amministratore Comune  di Modica

Santo Santaera  –  ex Assessore Provinciale Ambiente

Concetto Scivoletto. – già Senatore della Repubblica

Luca Scivoletto. –  Regista

Andrea Tidona. –  Attore

Nele Vernuccio. –  Redattore  di Dialogo

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LA STIMA DEI PARCHI, GIARDINI E ALBERATURE

Posted in Documenti,Letture by admin on 10 Ottobre 2020

Prof. Francesco Ferrini[1], Prof. ssa Daniela Romano[2], Prof. Alessio Fini[3]

Gli spazi a verde, spesso indicati come infrastrutture verdi (green infrastructure), sono sempre più considerati come una rete di luoghi interessati da vegetazione, localizzati in ambito urbano o rurale, in grado di fornire un’ampia gamma di vantaggi ambientali e di migliorare la qualità della vita per le comunità locali. Insieme alla proliferazione di nuove tipologie di verde (da quello pensile al verde verticale, agli impianti per la regimazione delle acque), si registra un aumento della consapevolezza sui vantaggi che essi apportano, definiti come servizi ecosistemici e che possono essere ricondotti a tre grandi categorie: i) approvvigionamento di risorse, ii) regolazione di fenomeni ambientali e iii) culturali riferiti cioè alla fornitura di beni non materiali. Accanto ai benefici, gli spazi a verde, e in particolare gli alberi, possono talvolta rappresentare fattori di rischio, a causa di schianti improvvisi determinati dai sempre più frequenti fenomeni climatici anomali e da errori nella scelta della specie e/o nella modalità di impianto e gestione. Così come errori nella gestione (es. capitozzature) possono ridurre il valore dell’albero e i servizi ecosistemici forniti, anche la non corretta esecuzione di pratiche -colturali, quale il rinnovamento di alberi a cui è associato un rischio non accettabile e non mitigabile, possono essere cause di azioni legali che richiedono la stima accurata del valore degli alberi compromessi o la quantità di nuovi impianti necessari per compensare gli alberi abbattuti. I metodi più diffusamente utilizzati a livello internazionale per la stima del valore monetario degli alberi (es. Direct Cost Technique, Trunk Formula Method) sono incentrati sul concetto di valore di sostituzione, mentre in scarsa considerazione è tenuto il valore monetario dei servizi ecosistemici forniti.

Gli economisti hanno sviluppato diversi metodi di valutazione per stimare i benefici e quindi il valore economico delle risorse ambientali in termini monetari. Il trasferimento di valore è un processo in cui i valori identificati in un’area di studio sono utilizzati per dedurre il valore nell’area di interesse. Il trasferimento di valore per una infrastruttura verde richiede la comprensione delle caratteristiche delle infrastrutture verdi – siano essi alberature, giardini o parchi – per definire quali vantaggi forniscano in termini economici. In questa relazione, in particolare, anche in considerazione della formazione culturale dei relatori, dopo una breve illustrazione dei principali vantaggi e svantaggi dei processi di stima più comunemente utilizzati, si forniranno delle indicazioni analitiche sui benefici ecosistemici in senso lato che le infrastrutture verdi assicurano e dei riferimenti oggettivi per poter pervenire al calcolo del loro valore.

L’attenzione, nello specifico, sarà posta all’ambiente urbano; in quest’ultimo, infatti, la questione della stima dei servizi ecosistemici offerti dalle infrastrutture verdi e gli eventuali danni determinati dallo schianto di alberature assumono particolare interesse.

[1] Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (Dagri) – Università degli Studi di Firenze

[2] Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) – Università degli Studi di Catania

[3] Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali – Produzione, Territorio, Agroenergia (DISAA) – Università degli Studi di Milano

Fonte: Fidaf

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Zimmardo-Bellamagna sia riconosciuta come sito di interesse pubblico

Posted in Biogas Zimmardo by admin on 8 Ottobre 2020

Il Sindaco di Pozzallo presenta istanza alla Sovraintendenza

E’ stata presentata stamani dal Sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna una istanza, indirizzata alla Sovrintendenza di Ragusa e all’Assessorato Regionale ai Beni Culturali ed Ambientali, per richiedere che contrada Zimmardo-Bellamagna sia riconosciuta come sito di notevole interesse pubblico.
Il Codice dei beni culturali e del paesaggio – afferma il primo cittadino di Pozzallo – assegna agli enti pubblici territoriali la iniziativa di chiedere che venga accertata la sussistenza del notevole interesse pubblico di complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale”.
“Tenuto conto che già il Comune di Pozzallo ha subito la perdita di un riconoscimento paesaggistico, in aree limitrofe al suo territorio, divenute di fatto incompatibili con le qualità necessarie a detto riconoscimento – prosegue Ammatuna – non è più tollerabile che si continui su questa scia, danneggiando irreparabilmente anche un sito di notevole valore archeologico ed ambientale come contrada Zimmardo – Bellamagna consentendo l’insediamento di un impianto di biogas”.
“In passato ho assistito ad azioni estremamente celeri della Sovrintendenza – continua Ammatuna – non appena si è avuto sentore di interventi che potevano snaturare la destinazione di immobili o luoghi, in questo caso è ancora più necessaria perché occorre porre rimedio, con urgenza, ad un errore che può portare ad uno scempio ambientale”.
“Non si tratta di una caccia alle responsabilità di chi in passato ha commesso l’errore di non includere nel vincolo paesaggistico una delle aree più belle ed importanti del territorio ibleo – prosegue il Sindaco di Pozzallo – ma dell’esigenza di porvi rimedio: se ci si accorge di aver lasciato senza tutela un bene paesaggistico notevole bisogna correre ai ripari”.
Nella istanza inoltrata alle istituzioni competenti si afferma che “il Piano paesaggistico – Ambito 17 – di Ragusa, tra gli obiettivi di qualità paesaggistica del paesaggio locale 13 “Pozzallo”, prevede la conservazione e recupero dei valori paesistici, ambientali, morfologici e percettivi del paesaggio agrario, prescrizione che certo non può soffrire i confini comunali, ma è mirata a garantire omogeneità di tutela all’intera vasta area dalla collina al mare. Uno dei siti proprio sul confine del piccolo territorio di Pozzallo, in Comune di Modica ma nella parte confinante con esso, tra i più conservati per il profilo archeologico e naturalistico-paesaggistico, è quello di Contrada Bellamagna-Zimmardo, che pur trovandosi compreso tra due vincoli paesaggistici non gode inspiegabilmente della stessa tutela paesaggistica ed è esposto ad interventi contrari alla natura di esso, frustrandone gli obiettivi di qualità paesaggistica, quali il recupero dei valori paesistici, ambientali, morfologici e percettivi del paesaggio agrario”.
“Ritengo che tale mancanza di vincolo in quell’area – continua il Sindaco di Pozzallo – è in contrasto con le prescrizioni del Piano Paesaggistico approvato perché il sito, come noto, è interessato da una vasta necropoli a grotticelle artificiali, in parte riutilizzata da una necropoli tardoantica con piccoli ipogei e fosse sub-divo. Le tombe riferibili alla cultura castellucciana sono distribuite, in prevalenza, sopra e sotto la strada carreggiabile Bellamagna – Zimmardo che ha tagliato la necropoli, per cui un ulteriore ampliamento della stessa procurerebbe la perdita e la compromissione di tale patrimonio archeologico, peraltro ancora oggetto di studio e di ricerca”.
Nella nota si segnala, inoltre, che il sito è anche di interesse paesaggistico e naturalistico, perché si trova in un’area dalla quale si domina quasi tutto il territorio che degrada fino al mare ed un ampio tratto di costa che va da Porto Ulisse fino a Donnalucata.
Numerose sono le essenze arboree presenti nel sito indicato, fra le quali anche alcune comprese tra le essenze tutelate dal legislatore.
Anche nella flora erbacea, così come sotto il profilo botanico, sono presenti alcune specie interessanti ed Il sito, nel complesso, ha una sua caratterizzazione fortemente identitaria della tradizione agricola degli Iblei.
La contrada inoltre accoglie un numero di essenze proprie della macchia mediterranea tale che deve, a parere dello scrivente, essere incluso tra quelli da sottoporre a protezione.
Il sito, presentando sei (e non cinque) delle specie richieste dal legislatore per l’identificazione di un’associazione a macchia mediterranea, merita la urgente tutela per altre due importanti ragioni: a) perché presenta alcune essenze che, in territorio di Modica, si trovano quasi esclusivamente in esso e nell’attigua contrada Fondolongo; b) perché accoglie numerosi esemplari secolari, oltre che spettacolari, di Olea sativa e di Ceratonia èdulis.
“Come ha sancito la Corte costituzionale – prosegue Ammatuna – il paesaggio non si esaurisce nel concetto astratto di bellezze naturali, ma include l’insieme dei beni materiali che insistono su un territorio e lo caratterizzano sia storicamente che geograficamente”.
Assumono, quindi, rilevanza nell’identificazione del paesaggio – si legge nell’istanza – non solo gli elementi naturali, ma, anche, quelle preesistenze archeologiche che ne connotano identità e che impongono contesti non incisi da antropizzazioni ed interventi contrari alla conservazione rigorosa di essi.
Per tutte le richiamate ragioni, dovendosi riconoscere l’interesse di questa amministrazione comunale di Pozzallo alla tutela del sito Bellamagna-Zimmardo, fa richiesta alle SS.LL. di volere avviare il procedimento di dichiarazione di notevole interesse pubblico ai sensi dell’art.138 D.Lvo n.42/2004 dell’intera contrada Bellamagna-Zimmardo, sì da renderla area dichiarata di interesse pubblico unitamente a quelle aree contermini già dichiarate di interesse pubblico paesaggistico, naturalistico ed archeologico.
Invito il Soprintendente ai BBCCAA di Ragusa e l’Assessorato ai BBAACC Regione Sicilia, con urgenza – conclude Ammatuna – a dare corso all’avvio della dichiarazione di interesse pubblico della contrada Bellamagna-Zimmardo, ai sensi degli artt.136 e seguenti del Codice dei Beni Culturali, al fine di evitare che il sito possa subire eventuali gravi ed irreversibili pregiudizi da edificazioni contrarie al rispetto, alla tutela e valorizzazione delle sue richiamate emergenze ambientali o assuma una destinazione contraria alla sua conservazione”.

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POZZALLO, IMPIANTO DI BIOGAS. DOPO LE PROTESTE ORA SOLO SILENZIO

Posted in Articoli,Biogas Zimmardo,Video by admin on 2 Agosto 2020
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C’ERA UNA VOLTA … PROFUMO DI MARE

Posted in Comunicati Stampa by admin on 24 Luglio 2020

CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE SULLA PROBLEMATICA DEL BIOMETANO A POZZALLO.

C’ERA UNA VOLTA … PROFUMO DI MARE

il 25 e il 26 luglio saremo con uno stand sul lungomare Pietrenere (vicino alla scritta cubitale POZZALLO) adiacente alla piazzetta di Padre Pio (parco giochi)

Vieni a trovarci – incontra il comitato e confrontati con gli attivisti del Comitato Cittadino Spontaneo per la Salvaguardia della Salute Pubblica e dell’Ambiente a Pozzallo .

per info contattare whatsapp 3388865399 – Emanuela Russo

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TRE MESI CI SEPARANO DALLA DATA NELLA QUALE IL TAR DI CATANIA
SI PRONUNCERÀ SUL RICORSO AVVERSO L’IMPIANTO DI BIOMETANO A BELLAMAGNA.

UN PASSAGGIO CRUCIALE CHE DECIDERÀ IL FUTURO DELLA NOSTRA SPLENDIDA CITTADINA TURISTICA.

I SINDACI DI MODICA E DI POZZALLO NON SI SONO ANCORA INCONTRATI
PER INDIVIDUARE UN SITO ALTERNATIVO ALL’ IMPIANTO
COME INVECE CI ERA STATO PROMESSO!
ABBATE HA ADDIRITTURA RECENTEMENTE DICHIARATO DI VOLERE ATTENDERE
LA SENTENZA DEL 21 OTTOBRE PER INIZIARE AD INDIVIDUARLO!
MA I POZZALLESI NON VOGLIONO CORRERE ALCUN RISCHIO!
NON POSSIAMO PIU’ ATTENDERE!

ATTUALMENTE LA CITTÀ È CONCENTRATA FATICOSAMENTE NEL TENTATIVO DI EMERGERE NELLA FASE
POST LOCKDOWN DA COVID-19 PER OVVIARE AD UNA CRISI ECONOMICA CHE INCOMBE E MIETE VITTIME…
AZIENDE CHE CHIUDONO O CHE NEPPURE RIESCONO AD APRIRE.

OCCORRE UNO SCATTO DI RENI!
LA CITTÀ DEVE REAGIRE COMPATTA ALLA PUGNALATA MORTALE
CHE IN AUTUNNO POTREBBE ESSERE INFLITTA
ALL’ ECONOMIA, AL TURISMO, ALLA SALUBRITA’ DELL’ARIA,
DELLA TERRA, DELLE ACQUE, E ALLA SALUTE DEI POZZALLESI, E NON SOLO.

NON PERMETTEREMO CHE POZZALLO MUOIA!
TUTTI I POZZALLESI SONO ANCORA UNA VOLTA CHIAMATI A REAGIRE.
RISTORATORI, COMMERCIANTI, ARTIGIANI, IMPRENDITORI, CITTADINI
VI INVITIAMO AD USCIRE DAI VOSTRI NEGOZI, DALLE VOSTRE CASE
UNITEVI AL COMITATO CITTADINO E DIFENDETE POZZALLO.

LA NOSTRA CITTÀ DEVE CONTINUARE AD ESISTERE
CON LA SUA ARIA SALUBRE, IL MARE PULITO E LE SPIAGGE DORATE.

TUTTI UNITI CONTINUEREMO A GRIDARE IL NOSTRO NO
FORTE E CHIARO, CONTRO L’INQUINAMENTO E LA DIFFUSIONE DELLE POLVERI SOTTILI.

CHIEDIAMO AL SINDACO AMMATUNA DI PRETENDERE DAL SINDACO ABBATE DI MODICA
LA PIU’ CELERE INDIVIDUAZIONE DI UN SITO ALTERNATIVO DOVE COLLOCARE L’IMPIANTO DI BIOMETANO.

BASTA PERDERE TEMPO…
NE E’ STATO GIA’ PERSO ABBASTANZA!

LE PROMESSE VANNO MANTENUTE
E GLI IMPEGNI PRESI CON UN’INTERA COMUNITA’,
VANNO SEMPRE ONORATI!

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Gli Schifosi – “L’uomo dal fiore in bocca”

Posted in Documenti fotografici,Video by admin on 24 Luglio 2020

La fatwa, nel diritto islamico, corrisponde ai responsa del diritto romano. Essendo la fatwa un’opinione personale, per quanto autorevole, essa non obbliga il giudice ad applicare quanto suggerito dall’esperto. Quindi una fatwa non ha necessariamente alcuna diretta esecutività. Tuttavia, un assai limitato numero di esse riguarda argomenti ben più controversi, e sebbene siano emanate perlopiù da improvvisati e irrituali “dotti” fondamentalisti, tendono a ricevere molta più attenzione da parte dei mezzi di comunicazione non islamici, a causa dei loro importanti riflessi politici. (da Wikipedia) Ecco, se vogliamo le vittime di un sistema criminale di stampo mafioso sono principalmente vittime di “fatwa”, (nel significato più restrittivo ed inserite nel nostro contesto) emanate da mandanti occulti o meno che ne decretano lo status di nemici “dell’onorata società”. L’arma principale è naturalmente la menzogna e la diffamazione per alimentare l’azione criminale come “a mascariamento” di supporto per coloro che agiscono a danno della vittima, anche “motu proprio”, per accondiscendenza, per lavoro o solo per ingraziarsi il potente di turno visto che sono soltanto …

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