Ambiente Ibleo – Portale ambientalista del Sud-Est Siciliano


Dalle Cinque Terre agli Iblei ecco i paesaggi da salvare

Posted in Articoli by admin on 16 Luglio 2007

Campagne senza cemento, piano di Verdi e agricoltori
Un ddl individua 20 aree da valorizzare, col sostegno delle associazioni

porri.jpgROMA – Dal paradiso delle Cinque Terre, il parco nazionale che si affaccia sull’area marina protetta della Liguria, all’incantevole costiera amalfitana; dal comprensorio toscano della Val d’Orcia a quello veneto della Valpolicella; dalle meraviglie del Salento ai tesori siciliani e sardi, il paesaggio italiano è un patrimonio inestimabile che appartiene a tutti noi e all’intera umanità. Ma spesso è come se ne ignorassimo il valore, lo trascuriamo, lo sprechiamo o addirittura lo deturpiamo. Tant’è che negli ultimi anni, tra il ’90 e il 2003, la superficie agricola utilizzata s’è ridotta del 20,4%, passando da oltre 15 milioni di ettari a poco più di 12, con tre milioni di ettari conquistati dalla cementificazione, dall’abbandono delle campagne o peggio ancora dalla desertificazione.
 
Il Belpaese, insomma, perde i pezzi e non lo sa. O finge di non saperlo, accantona o rimuove il problema, come se questo fosse un destino ineluttabile, quasi una fatalità. Per fermare il degrado del territorio, la senatrice dei Verdi Loredana De Petris ha presentato recentemente un disegno di legge per la tutela e valorizzazione del paesaggio rurale, con l’adesione e il sostegno di Confagricoltura guidata dal presidente Federico Vecchioni. Una “santa alleanza” a cui non potranno non partecipare compatte anche le associazioni ambientaliste.

Appena qualche mese fa era stato lo stesso ministro dei Beni e delle attività culturali, Francesco Rutelli, a denunciare “lo sfregio silenzioso del paesaggio italiano” dopo il caso eclatante di Monticchiello, denunciato dallo scrittore e critico letterario Alberto Asor Rosa su Repubblica, e poi della Valpolicella. Proprio dal Veneto gli ha fatto eco il poeta Andrea Zanzotto, riferendosi agli scempi in atto nella sua regione: “Una volta esistevano i campi di sterminio, oggi siamo allo sterminio dei campi”. E nelle settimane scorse, con un appello pubblicato sulle nostre pagine, firmato via Internet da ottantamila persone e ripreso dai giornali di tutto il mondo, è stato lo scrittore siciliano Andrea Camilleri a lanciare un altolà contro le trivellazioni petrolifere in Val di Noto.

Mai come in questo caso, dunque, ambiente, agricoltura e cultura hanno fatto fronte comune contro l’avanzata del cemento, la distruzione della campagna e la rovina del territorio. Non si tratta, infatti, solo di una battaglia estetica o ecologista. Insieme al paesaggio sono in gioco anche beni artistici, interessi economici, produzione alimentare e industria del turismo. Un mix che rappresenta una ricchezza fondamentale per l’Italia, povera com’è di materie prime e di risorse energetiche. In questo senso, è in gioco la stessa identità nazionale, la storia del nostro Paese, la sua tradizione e la sua immagine all’estero: valga per tutti l’esempio del Parco delle Cinque Terre, dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco, che con i suoi settemila chilometri di muretti a secco costruiti nei secoli lungo i terrazzamenti s’è gemellato l’anno scorso con la Muraglia cinese.

Non è da sottovalutare, inoltre, il fatto che il mantenimento del paesaggio rurale e delle attività che lo supportano costituisce la forma più efficace di contrasto del dissesto idrogeologico che al momento interessa il territorio di 5.500 Comuni italiani. Come pure uno strumento per prevenire o contenere gli effetti dei cambiamenti climatici e i processi di desertificazione già avanzati in alcune regioni, a cominciare dalla Puglia. La vegetazione della campagna svolge un ruolo insostituibile per metabolizzare l’anidride carbonica prodotta dall’inquinamento e ammortizzare così l’effetto serra, costituendo un “serbatoio” naturale per difendere la biodiversità delle varietà agricole e delle razze animali.

Ma la valorizzazione del paesaggio rurale può essere anche il volano di un nuovo sviluppo economico e territoriale. La diffusione dell’agri-turismo, lo sviluppo della produzione agricola e dell’artigianato alimentare, sono processi già in atto che vanno ulteriormente sostenuti e ampliati. Scrive la senatrice De Petris nella sua relazione: “L’offerta integrata di risorse del territorio, che si incentra sulla conservazione attiva e non sul consumo irreversibile, rappresenta oggi l’unica alternativa effettivamente praticabile in molte realtà del nostro Paese, altrimenti destinate al degrado urbanistico o all’abbandono”.
Nei nove articoli del disegno di legge, sono previste alcune modifiche al cosiddetto “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, per inserire tra le aree protette una nuova categoria sottoposta “ope legis” a tutela: il territorio che supporta l’agricoltura tipica e di qualità, con tutta la gamma dei prodotti a denominazione d’origine, in particolare i comprensori che ospitano i vitigni e le coltivazioni biologiche. L’obiettivo è quello di tutelare meglio i 159 riconoscimenti comunitari già assegnati a DOP (denominazione d’origine protetta), i 477 vini nazionali di qualità e circa un milione di ettari riservati appunto a produzioni biologiche certificate.

In nome del “capitalismo naturale“, anche in questo campo insomma la difesa dell’ambiente può essere un business e una fonte di ricchezza, come in quello delle energie alternative. Al contrario, la distruzione del territorio serve solo ad alimentare la speculazione edilizia, l’inquinamento e spesso il malaffare. Il Belpaese non può sopportarla un ettaro di più.

di Giovanni Valentini
La Repubblica

Foto: isola dei Porri, nov 06 by C.R.

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Aree SIC e zone ZPS all’Asi di Pozzallo

Posted in Comunicati Stampa by admin on 12 Luglio 2007

priolo1.jpgDopo la chiara e netta bocciatura della strombazzata legge regionale 513 dell’aprile scorso, (vedi gurs del 1 giugno 2007) da parte del Commissario dello Stato, con la conseguente magra figura di legislatori allo sbaraglio, fatta dagli onorevoli proponenti il provvedimento legislativo di cui sopra, propagandato come panacea per le  imprese operanti nell’area industriale di Modica-Pozzallo, la questione è ancora interamente sul tappeto.

E ci resterà per molto tempo ancora, se una classe politica, che si è dimostrata incapace, continuerà a voler usare come grimaldello le difficoltà di alcune aziende, per scardinare il sistema di tutela e di conservazione del territorio determinato dalla comunità europea con la istituzione delle aree SIC e ZPS in Sicilia.

La eventuale correzione di alcune minime e particolari discrepanze nella perimetrazione delle aree tutelate, (di cui comunque è responsabile la sciatteria della Regione Siciliana), non è nella disponibilità del legislatore Regionale.

Questo lo ha affermato chiaramente la Corte Costituzionale, lo ha ribadito il Commissario dello Stato ed è un dato da cui, se si vuole risolvere la questione circoscritta e limitata di alcune imprese di questo territorio, bisogna necessariamente ripartire.

La questione va posta in modo chiaro e ribadiamo circoscritta alla vicenda dell’asi di Pozzallo, al Ministero  per l’Ambiente che esso solo ha titolarità di proporre ed ottenere la modifica  alla Comunità Europea sui Siti di Interesse Comunitario.

Provare a forzare come si è volutamente  rozzamente fare, con la l.r. 513, che nei fatti avrebbe fatto saltare qualsiasi reale vincolo in tutte le aree SIC e ZPS di tutta la Sicilia, significa voler sfruttare il disagio reale  di qualche operatore per dar la stura allo stravolgimento del territorio, e ciò crediamo non sia più possibile.

Ci auguriamo quindi che, invece di ripercorre la penosa esperienza fatta con la l.r. 513,  sin dall’incontro di venerdì prossimo a Modica gli operatori economici i Sindaci, gli esimi Deputati Regionali e l’Assessore Regionale  vogliano seguire, per risolvere il problema, percorsi corretti e lineari.

Se questo metodo sarà intrapreso siamo certi che si potranno trovare i modi per risolvere, ripetiamo un problema circoscritto e definito, in tempi brevi, e su questo c’è la massima disponibilità al dialogo. Se, piste già battute in malo modo, si vorranno ancora perseguire, allora siamo certi che non verrà fuori nulla di buono.

Ragusa 12 luglio 2007

Il Segretario Provinciale
Antonio Lacognata

Foto: Girodivite
Inquadramento Area Industriale Modica-Pozzallo

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Legambiente: tanti problemi da risolvere per l’ATO ambiente

Posted in Comunicazioni by admin on 12 Luglio 2007

Il nuovo C.d.A dell’ATO appena eletto si trova ad avere una grandissima responsabilità di fronte all’intera popolazione provinciale: quella di evitare alla Provincia di Ragusa di trasformarsi in un nuovo caso Campania con cumuli di rifiuti per le strade. Le discariche sono sature e con quelle attuali si riuscirà a tirare avanti ancora alcuni mesi.

La nuova vasca di Ragusa (i cui finanziamenti regionali sembra siano sull’orlo della revoca non avendo prodotto il comune di Ragusa alcun adempimento), sempre che venga costruita nei tempi stabiliti, non riuscirà a risolvere i problemi perché entro 18 mesi dalla sua apertura al massimo sarà anch’essa satura.

C’è un solo modo per risolvere il problema e cioè innescare il processo virtuoso della gestione integrata e industriale dei rifiuti. Ciò significa raccolta differenziata spinta e impianti che possano accogliere le frazioni separate dei rifiuti. In provincia di Ragusa questo tipo di gestione è possibile perché è pronto, e può essere bandito già entro il mese di luglio, il bando di gara per l’affidamento in appalto del servizio di raccolta e trasporto dei RSU. Così come sarà pronto dopo l’estate il primo impianto di compostaggio, quello di Vittoria, per trattare la frazione organica dei rifiuti. (more…)

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Il Parco degli Iblei

Posted in Letture,Segnalazioni by admin on 11 Luglio 2007

Per comprendere come sarà strutturata la proposta del “Parco Nazionale degli Iblei” consiglio l’ottimo volume edito dalla Argo Edizioni di Ragusa. La prefazione è del pittore sciclitano Piero Guccione.
Inoltre è supportato da immagini fotografiche stupende, che da sole valgono almeno il doppio del prezzo di copertina. Euro 10.
Buona lettura.

Le popolazioni iblee hanno ritrovato la fierezza di vivere in questo lembo speciale di Sicilia e hanno imparato a riconoscere il valore delle peculiarità di questo territorio: ci riferiamo, ad esempio, alle mirabili opere di sistemazione del territorio, uniche in Italia, rappresentate dalla infinita rete di muri a secco, ai tanti muragghi di pietra, alle architetture rurali, alle ville patrizie, alle grandi estensioni di carrubeti uniche al mondo, alle cave profonde e verdeggianti anche d’estate¦ che poi sono pure “montagne”, sebbene rovesciate verso il basso.

Per tutelare tutto ciò non bastano gli strumenti ordinari di gestione del territorio e nemmeno gli usuali vincoli paesaggistici, prova ne è che assistiamo sempre più spesso al nascere di capannoni, ristrutturazioni selvagge, abusivismi, estirpazione di alberi, escavazioni¦ condotte da pochi e subite con rabbia da molti. Tali opere, è vero, sono spesso illecite e quindi potrebbe sembrare comunque inefficace un parco che introduce nuove regole che rischierebbero nuovamente di essere disattese. Ma crediamo che ciò non sia scontato.

L’istituzione di un parco crea una “consapevolezza collettiva nuova”, una condivisione di responsabilità, rispetto al territorio, che le leggi ordinarie non riescono mai a creare. Senza contare poi il potere attrattivo che ciò eserciterebbe nei confronti dei flussi turistici. Certo, è una scommessa non priva di rischi: la burocratizzazione, gli sperperi, l’immobilismo, i conflitti di competenza, le disillusioni¦ ma crediamo che vadano corsi; l’alternativa è la certezza della dilapidazione di un patrimonio ambientale che èl’unica vera e irripetibile ricchezza di questa terra e della Sicilia tutta.
(Lorenzo Lo Presti)

Le risorse naturali, l’ambiente, il paesaggio non sono stati considerati, fino ad oggi, un patrimonio collettivo, un bene economico. La loro sottrazione, il loro utilizzo distorto, la loro distruzione sono stati visti come un passaggio obbligato verso la strada del progresso e della crescita economica.
In quest’ottica, fino ad oggi, l’apporre vincoli sul territorio è stato interpretato come un freno allo sviluppo. Ma la situazione sta cambiando. Coniugare le esigenze di sviluppo economico e sociale con l’obiettivo di conservare l’ambiente naturale è visto da molti come la sola strada da percorrere e una opportunità  che raggiunge il suo massimo potenziale nelle aree naturali protette. (more…)

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Trivellazioni si, Trivellazioni ni, Trivellazioni no

Posted in Articoli,Comunicazioni,Documenti by admin on 5 Luglio 2007

Il Decreto dell’Assessorato Territorio ed Ambiente Siciliano sulle trivellazioni – parte seconda

sicilia2.jpg

Prendo l’abbrivio da un commento di Salvo Vernuccio della Sinistra Giovanile di Modica (vedi post su Poidomani) relativo a trivellazioni e modello di sviluppo per ringraziarlo di essere intervenuto direttamente sul sito per esprimere la sua franca e onesta opinione politica.
Anzi considero il gesto rappresentativo del modo di intendere la “politica”, nel senso alto e  trasparente del termine.
Soltanto dal rispetto delle posizioni diverse può partire un confronto schietto e sereno, mirato al raggiungimento di uno scopo comune; il bene della collettività.

Per entrare nel merito dell’argomento inizierei con la posizione che ci accomuna senza alcuna incertezza: il decreto dell’Assessore al Territorio e Ambiente della Regione Siciliana, che, per definirlo si può tranquillamente usare l’espressione cosiddetta alla “Calderoni”: è una “porcata”. Del resto non è una novità in politica assistere a questo genere di pantomima. Prima lo rilasciano, e poi si stracciano le vesti e ci sputano sopra, ma non intraprendono nulla di concreto per rimediare.Il discorso sulle trivellazioni in genere, è un altro, e va affrontato secondo me, con un altro approccio, ma soprattutto in un altro momento politico, perché ora ingenera soltanto confusione e sviluppi incontrollabili.

Ed in questo momento non è possibile dire NI, si deve dire NO!

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POIDOMANI NE RIPARLIAMO COSA NON SI FA PER ESSERE “CONTRO”

Posted in Comunicazioni by admin on 2 Luglio 2007

Che la politica “dei palazzi” si riduca al continuo tentativo di andare contro chi ha una tessera di partito diversa dalla propria non è una novità. E solo così si spiegano le dichiarazioni del diessino modicano Poidomani e di Salvo Vernuccio (Sinistra Giovanile) apparse sul quotidiano “Il Giornale di Sicilia” di qualche giorno fa.
Gli argomenti usati sono sempre gli stessi: la presenza in Sicilia di pozzi già “operativi” da anni, il basso impatto ambientale (buchi di meno di 50 cm di diametro), l’assenza di pericolo riguardo i nostri “gioielli barocchi”. Argomenti che per la loro inconsistenza possono avere solo lo scopo di andare contro la posizione assunta dal Sindaco di Modica, di centro-destra, che si è invece da sempre espresso contro le trivellazioni (perdendo così, a detta del segretario diessino, l’occasione di un ottimo affare!)
Se comunque non è bastato confutare dichiarazioni simili centinaia di volte, in 3 anni di lotta, lo rifacciamo adesso:
Il fatto che in Sicilia esistano già dei pozzi che estraggono gas e petrolio sembra una motivazione parecchio debole per giustificare la presenza di altri 21 pozzi nel solo Val di Noto. Proprio perché questi errori sono già stati commessi sarebbe stupido commetterli di nuovo, proprio perché è già in atto un saccheggio del nostro territorio appare inconcepibile incrementarlo! Inoltre:non sarebbe meglio cominciare a discutere di progetti che diano realmente lavoro ai tanti disoccupati siciliani, invece di accontentarsi de soliti contentini che le solite multinazionali ci danno a fronte dei loro immensi guadagni? (more…)

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Area Marina protetta di Vendicari

Posted in Comunicazioni by admin on 2 Luglio 2007

Un altro importante passo avanti verso l’istituzione dell’Area Marina Protetta di Vendicari. Venerdì 29 giugno, alle 2:30 del mattino, il Consiglio Provinciale ha espresso, all’unanimità, parere favorevole all’istituzione dell’area dopo che anche il Consiglio Comunale di Noto aveva il 13 dicembre 2006, sempre all’unanimità, votata la proposta. Ora bisogna istruire la pratica ed iniziare l’iter istitutivo presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Dovrà poi intervenire la Regione per quanto di sua competenza, si dovrà quindi creare il consorzio tra il Comune di Noto e la Provincia di Siracusa.

   I fondali della Riserva Naturale Orientata di Vendicari sono inseriti tra i SIC, Siti di Interesse Comunitario (Decreto Ministero dell’Ambiente del 3 Aprile 2000 codice sito natura 2000 ITA 090027). Ma, riconoscimenti a parte, sono di incomparabile bellezza con estese praterie di poseidonia, colonie di pinna nobilis, fondali rocciosi e sabbiosi ricchi di vita vegetale ed animale, si possono incontrare anche reperti archeologici. Sono poi di profondità medio-bassa e quindi facilmente osservabili senza attrezzature particolari.

   La realizzazione della zona protetta non genererà conflitti in quanto il tratto di costa interessato alla Zona A è già tutto di proprietà demaniale, né tocca interessi essendo già vietata la pesca. Quello che cambierà sarà la sorveglianza e lo studio scientifico della flora e della fauna marina. Attualmente, purtroppo, malgrado i divieti, tanti sono i pescatori di frodo all’interno dell’area ed il controllo è palesemente del tutto insufficiente. (more…)

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