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Legambiente: tanti problemi da risolvere per l’ATO ambiente

Posted in Comunicazioni by admin on 12 Luglio 2007

Il nuovo C.d.A dell’ATO appena eletto si trova ad avere una grandissima responsabilità di fronte all’intera popolazione provinciale: quella di evitare alla Provincia di Ragusa di trasformarsi in un nuovo caso Campania con cumuli di rifiuti per le strade. Le discariche sono sature e con quelle attuali si riuscirà a tirare avanti ancora alcuni mesi.

La nuova vasca di Ragusa (i cui finanziamenti regionali sembra siano sull’orlo della revoca non avendo prodotto il comune di Ragusa alcun adempimento), sempre che venga costruita nei tempi stabiliti, non riuscirà a risolvere i problemi perché entro 18 mesi dalla sua apertura al massimo sarà anch’essa satura.

C’è un solo modo per risolvere il problema e cioè innescare il processo virtuoso della gestione integrata e industriale dei rifiuti. Ciò significa raccolta differenziata spinta e impianti che possano accogliere le frazioni separate dei rifiuti. In provincia di Ragusa questo tipo di gestione è possibile perché è pronto, e può essere bandito già entro il mese di luglio, il bando di gara per l’affidamento in appalto del servizio di raccolta e trasporto dei RSU. Così come sarà pronto dopo l’estate il primo impianto di compostaggio, quello di Vittoria, per trattare la frazione organica dei rifiuti. 

Il tempo però stringe e i margini sono stretti. Infatti se entro l’anno in corso l’ATO non raggiungerà il 20% di RD sarà commissariato dall’Agenzia Regionale Rifiuti. A ciò si aggiungerà la beffa di perdere un finanziamento di 1 milione di € per la comunicazione se non si riuscirà a spenderne almeno il 20%, sempre entro l’anno. Nel breve periodo è molto probabile che i rifiuti vadano conferiti fuori provincia con ulteriore aggravio dei costi per i cittadini L’alternativa è che si aumenti la capacità delle attuali discariche. Ma questo non può avvenire con il consenso delle popolazioni interessate e con le massime garanzie tecniche.

La provincia di Ragusa parte oggi da una Raccolta Differenziata del 6,7% (dato 2006), ma potrebbe raggiungere il 20% in pochi mesi, comunque entro l’anno, come è accaduto in altre realtà meridionali ( es. Bari). Ciò si può fare solo applicando il piano provinciale di RD e conseguentemente il bando di gara che lo recepisce interamente. Bando che dovrà necessariamente prevedere per legge un appalto concorso, oppure un appalto secondo l’offerta economicamente più conveniente. La commissione aggiudicatrice dovrebbe essere composta, per garanzia di tutti, da membri dell’APAT, di Federambiente e di Fise-Assoambiente.
Considerata l’entità del bando ( circa 30 milioni di € l’anno per 5 o 7 anni) va inoltre applicato il protocollo di legalità come le grandi opere pubbliche sotto il controllo della Prefettura.

Le ipotesi di infiltrazioni mafiose non sono così remote nel settore rifiuti, tutt’altro. D’altra parte alcuni casi ci sono già stati in provincia di Ragusa. A Pozzallo una ditta napoletana è stata esclusa dalla gestione perché infiltrata dalla camorra e a Ragusa l’Altecoen, i cui titolari sono finiti in carcere per associazione mafiosa finalizzata allo smaltimento illegale dei rifiuti, stava tentando di fare una società mista con Ibleambiente. Dalla celerità con cui si muoverà questo C.d.A. dipenderà il futuro di questa provincia

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