Ambiente Ibleo – Portale ambientalista del Sud-Est Siciliano


Porto, il gioco delle controindicazioni

Posted in Articoli by admin on 11 Ottobre 2001

La struttura, in fase di progettazione, potrebbe rivelarsi un pessimo affare per Marina di Ragusa

Ragusa. Premetto che lo sviluppo del trasporto marittimo di merci, di passeggeri e per diporto è dai Verdi convintamene sostenuto. E’ un sistema molto meno inquinante del gommato e quindi senza dubbio da favorire. E’ probabile che nella nostra realtà provinciale disporre di aree attrezzate per 500/600 posti barca riservati alla nautica da diporto sia cosa utile. Nel caso del porto di Marina di Ragusa, la cui realizzazione è tornata di attualità in questi giorni, bisogna far rilevare, ancora una volta, una serie di controindicazioni che sono a nostro avviso evidentissime. Si sta cercando di realizzare una struttura molto grande, 900 posti barca, con la possibilità di attracco di traghetti ed altro; per fare un raffronto, basta far notare che la disponibilità di posti barca a Malta, che ormai da più di un ventennio ha impostato politiche complessive in tal senso, è di 1300 unità dislocati in più realtà portuali. Si sta portando avanti un progetto sulla scia di una ipotesi di portualità risalente alla fine dell’Ottocento, quando quella zona era completamente inurbanizzata. Siamo nel 2002, la zona dello Scalo Trapanese è divenuta, nei fatti, l’asse mediano di Marina di Ragusa, il centro della cittadella: l’area risulta urbanizzata con densità elevatissima e svolge funzioni di raccordo e collegamento oltre che di residenzialità. Un’area portuale come quella prefigurata necessita di zone di pertinenza a terra vastissime, posteggi, aree di servizio, di distribuzione dei carburanti, di capannoni di rimessaggio e quant’altro; necessita, inoltre, di un sistema autonomo di viabilità perché se deve funzionare a pieno ritmo evidentemente deve essere semplicemente raggiungibile. In quell’area la pressione antropica, specialmente estiva, è enorme. Si perderà, evidentemente, l’uso della spiaggia dello Scalo, ma anche l’uso della Mancina e della scogliera ad ovest; se a ciò si aggiunge la politica di privatizzazione dei lidi sul lungomare Andrea Doria si dovrà prendere atto che fare il bagno a Marina sarà affare di pochi e che i residenti diventeranno pendolari del bagno con conseguente enorme aumento del traffico in una fascia costiera già ora altamente congestionata. Se a ciò si aggiungono i rischi dei possibili cambiamenti dei profili marini, dovute alla mutazione delle dinamiche delle correnti (erosione in corso nella spiaggia alla foce dell’Irminio) il quadro diventa ancor più preoccupante. Marina sarà tagliata in due.

Commenti disabilitati su Porto, il gioco delle controindicazioni