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Abidjan sei morti per rifiuti tossici da nave

Posted in Articoli by admin on 8 Settembre 2006

La nave è greca con bandiera di Panama ed è stata noleggiata da una multinazionale con sede in Olanda e quartier generale in Svizzera 

probo_koala.jpgABIDJAN (Costa d’Avorio) – L’Africa è l’immondezaio del mondo e questa storia che arriva dalla Costa d’Avorio lo conferma. Nella capitale Abidjan sei persone (tra cui quattro bambini) sono già morte, 23 sono state ricoverate in ospedale e quasi 16 mila hanno dovuto ricorrere a cure mediche per i rifiuti tossici scaricati da una nave noleggiata da una multinazionale. Anche se, ammette il portavoce del ministero della Sanità ivoriano Simeon N’Da, molte richieste potrebbero essere dovute a una psicosi collettiva. Sul fatto sta ora indagando una commissione dell’Onu perché si tratta di un intrigo internazionale.
 
L’INIZIO – La storia ha inizio a luglio, quando la «Probo Koala», nave di proprietà dell’armatore greco Prime Marine Management ma battente bandiera panamense e con equipaggio russo, noleggiata per 18 mesi dalla multinazionale olandese Trafigura, (ma il quartier generale è in Svizzera a Lucerna) che opera nel campo minerario, petrolifero e della chimica e in Italia ha una controllata che agisce nel campo del commercio e della produzione di energia (la Trafigura Electricity Italia, con sede a Milano), arriva nel porto di Amsterdam e contatta i servizi portuali per smaltire i residui di serbatoio. Durante il trasferimento dei residui la puzza è terrificante. Le autorità chiedono un’analisi: lo smaltimento è molto più complicato perché i residui contengono più acido di quanto previsto, quindi la compagnia deve pagare di più del preventivato. La compagnia rifiuta di pagare e, per risparmiare tempo, ordina al capitano di lasciare l’Olanda per caricare benzina in Estonia e portarla in Nigeria. Secondo la Trafigura si cerca quindi un altro porto in grado di ricevere i residui sulla rotta verso la Nigeria. E il miglior porto per lo scarico a questo punto diventa Abidjan.
0j5bw1hf.jpgMISCUGLIO – Secondo la Trafigura i residui sono formati da «un miscuglio di benzina, acqua e soda caustica» per la rimozione delle impurità. Secondo gli esperti francesi inviati in Costa d’Avorio per esaminare i rifiuti, invece, questi sono composti da residui di raffineria, mercaptani, fenoli e acido solfidrico (che dà la puzza terribile di uova marce).
LO SCARICO – Il 19 agosto alle 13 la Probo Koala arriva nel porto di Abidjan con tutte le autorizzazioni necessarie per lo scarico. Un’intermediaria della filiale locale della Trafigura consiglia di utilizzare una società specializzata del posto, la Tommy, diretta da un nigeriano e dal 12 luglio autorizzata allo «svuotamento, la pulizia e il riformimento» delle navi, ma non si menzionano i rifiuti tossici. Secondo le autorità ivoriane la nave è autorizzata a scaricare 581 tonnellate di residui in una sola discarica pubblica. Nella notte tra il 19 e il 20 agosto svuota invece una quantità sconosciuta di residui in undici discariche, ma non si esclude che siano di più.

I PROBLEMI – Qualche giorno sono iniziati i problemi: la gente accusa vomito, eruzioni cutanee, difficoltà respiratorie, diarrea e mal di testa. Si teme inoltre che i rifiuti tossici, tramite l’acqua, siano entrati nella catena alimentare. Le autorità ivoriane hanno arrestato sette persone (tra cui tre dirigenti della dogana), in Olanda è stata aperta un’inchiesta. Il governo della Costa d’Avorio si è dimesso, ma l’opposizione ha detto che non entrerà nel nuovo esecutivo finché gli arrestati non saranno rilasciati. Molte stazioni si servizio ad Abidjan martedì sono rimaste chiuse per mancanza di benzina a causa dello sciopero di sostegno degli ufficiali di dogana dopo l’arresto di alcuni loro dirigenti.
Paolo Virtuani
 Corriere della Sera

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