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EURISPES: CENTRALI NUCLEARI COSTANO 30 MLN MA POCO RISPARMIO

Posted in Articoli by admin on 30 Gennaio 2009

(ANSA) – ROMA, 30 GEN – Per costruire le centrali nucleari e ritornare all’atomo servono, al netto di problemi e di ”accettazione sociale”, almeno 10 anni e circa 30 miliardi di euro (stima non definitiva). E non allontanera’ dalla dipendenza dal petrolio, con un margine di risparmio sul consumo nazionale del 4,5% (per molti pari a quello che si puo’ ottenere puntando sulle rinnovabili). Questo lo scenario tracciato dall’Eurispes nel Rapporto Italia che parte dalla volonta’ ”dell’attuale governo” di soddisfare con l’atomo il 25% del fabbisogno energetico del Paese entro il 2020-2030. Non raggiungere l’obiettivo del protocollo di Kyoto sul taglio alle emissioni, comporta all’Italia, per l’Eurispes, ”un debito giornaliero di 4 milioni di euro” pari a ”un esborso di 1,5 miliardi di euro”. Eppure la richiesta maggiore di prodotti petroliferi si e’ avuto nel settore dei trasporti (piu’ 27,5%). Ma, se la produzione nazionale arriva all’85,1% (il 14,9% e’ nucleare importato dalla Francia), in quanto a potenza installata non servirebbe rivolgersi a nessuno: ”La potenza installata e’ di 89.800 Mw a fronte di una domanda di picco di 55.600 Mw, per una sovrapotenza di 34.000 Mw”. Il problema, evidenzia l’Eurispes, ”non e’ la carenza di centrali” ma che ”l’utilizzo degli impianti sia inferiore al 50%”. Un nucleare che produce il 25% del fabbisogno energetico, tra l’altro, osserva l’Eurispes, sarebbe ”in contrasto con le direttive Ue” per gli obiettivi sulle fonti rinnovabili. (ANSA). Y99-GU
30/01/2009 11:31

NUCLEARE: EURISPES, IL 45,7% DEGLI ITALIANI NON LO VUOLE
Roma, 30 gen.(Adnkronos) – Quasi la meta’ degli italiani boccia l’uso dell’energia nucleare. E’ quanto emerge dal ‘Rapporto Italia 2009′ dell’Eurispes. gli italiani bocciano il ricorso al nucleare come fonte di energia. Sebbene con motivazioni differenti, affermano di essere contrari alla attivazione di centrali sul nostro territorio il 45,7% dei cittadini, a fronte del 38,3% dei favorevoli. In particolare, le motivazioni di quanti si oppongono al nucleare sono il non ritenere questa una soluzione rapida per risolvere i problemi connessi all’energia (18,4%) e il timore dei rischi che una tale scelta comporterebbe (27,3%). Tra i favorevoli, invece, gli orientamenti si dividono tra quanti ritengono che il nucleare e’ una buona soluzione per porre rimedio alla crisi energetica (30,1%) e tra una parte minoritaria di coloro che pongono come unica condizione la locazione delle centrali in luoghi distanti dalla zona in cui abitano (8,2%). Non mancano infine alcuni cittadini che dichiarano di essere indifferenti nei confronti della questione (4,2%). Il 71,5% dei cittadini che si dichiarano di sinistra sono contari al nucleare a causa dei rischi che comporta (47,3%) e perche’ credono che esso non risolva rapidamente i problemi (24,2%). Seguono gli appartenenti al centro sinistra, contrari complessivamente nel 55,6% dei casi e che segnalano con percentuali elevate i rischi (32,6%) e la non immediatezza dei risultati (23%). (segue)
(Sec-Cid/Gs/Adnkronos)
30-GEN-09 11:45

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