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Decreto Ministeriale sulle energie da fonti rinnovabili

Posted in Articoli by admin on 2 Gennaio 2009

In materia di rinnovabili il 2008 si è concluso con l’attesa firma da parte del ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola di concerto con il Ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo del Decreto Ministeriale Rinnovabili, il provvedimento che fornisce le prime direttive generali per regolare la transizione dal vecchio al nuovo meccanismo di incentivazione nel campo delle energie alternative, in attuazione dell’ultima Finanziaria. Dalla normativa rimane esclusa la tecnologia fotovoltaica che gode di una forma di incentivazione specifica, vale a dire il nuovo Conto Energia introdotto dal DM 19 febbraio 2007. Per tutti gli altri impianti il sistema di incentivi – certificati verdi (CV) o in alternativa una tariffa omnicomprensiva – è stabilito in base della taglia e la domanda per accedere all’incentivazione va presentata al Gestore del Servizio Elettrico (GSE) entro tre anni dall’entrata in esercizio dell’impianto. Sarà dunque il GSE stesso a qualificare gli impianti e a determinare l’energia elettrica incentivata, definendo il numero di CV e la tariffa onnicomprensiva cui si ha diritto. Spetterà poi all’Autorità per l’energia elettrica e il gas a stabilire, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento, modalità, tempi e condizioni per l’erogazione delle tariffe fisse onnicomprensive, modalità per lo scambio sul posto, nonché per la verifica del rispetto delle disposizioni che “trovano copertura nel gettito della componente tariffaria A3 delle tariffe dell’energia elettrica”. Ecco cosa si prevede in dettaglio:

Formula Conto energia
Tutti gli impianti con potenza non superiore a 1 MW e 0,2 MW per l’eolico, entrati in esercizio in data successiva al 31 dicembre 2007, hanno diritto, in alternativa ai certificati verdi ad una nuova forma di tariffa incentivante corrisposta per ogni kWh immesso in rete, mentre per gli impianti di potenza superiore a 1 MW viene modificato il sistema dei certificati verdi introdotto in precedenza stabilendo il diritto a una tariffa fissa onnicomprensiva di entità variabile. Gli incentivi non sono cumulabili ad esclusione di alcuni settori come gli impianti da biomasse di filiera per i quali i CV e tariffa fissa “sono cumulabili con altri incentivi pubblici di natura nazionale, regionale, locale o comunitaria in conto capitale o conto interessi con capitalizzazione anticipata, non eccedenti il 40 per cento del costo dell’investimento”.

Scambio sul posto
Il Decreto prevede che possano accedere al meccanismo di scambio sul posto, ovvero la possibilità di vendere alla rete l’energia prodotta in eccesso, gli impianti alimentati da fonti rinnovabili “ovvero cogenerativi ad alto rendimento la cui potenza nominale media annua complessiva non risulti superiore a 200 kW”, attraverso specifichi meccanismi che saranno oggetto di successivi provvedimenti. E’ consentito inoltre il passaggio dal sistema dello scambio sul posto al sistema della tariffa fissa onnicomprensiva. In tal caso, “il periodo di incentivazione è conseguentemente ridotto del periodo intercorrente tra la data di entrata in esercizio e la data di entrata in esercizio commerciale, comunicata dal produttore al GSE in seguito all’accoglimento della suddetta richiesta di qualifica”.

Certificati verdi
Ridefinito l’arco temporale nel quale si ha diritto agli incentivi: 15 anni per tutti gli impianti ibridi alimentati da fonti rinnovabili che hanno cominciato a operare dopo il 31 dicembre 2007, 12 anni per quelli entrati in esercizio prima di quella data e 8 anni per gli impianti di cogenerazione abbinata al teleriscaldamento e per quegli impianti anche ibridi alimentati da rifiuti non biodegradabili. Per questi ultimi tre casi è prevista la proroga di altri 4 anni rispetto alla durata stabilita “in misura corrispondente al 60% dell’energia elettrica incentivata”. Il certificato verde, di valore unitario pari a 1MWh, è emesso dal GSE, su richiesta del produttore per gli impianti dotati di relativa qualifica e lo stesso Gestore organizzerà, nell’ambito della gestione economica del mercato elettrico, una sede per la contrattazione dei CV.

Tariffe di istruttoria
I soggetti che intendono ottenere la qualifica di “impianto a fonte rinnovabile” devono corrispondere al GSE, contemporaneamente alla richiesta di qualifica, un contributo per le spese di istruttoria pari alla somma di una quota fissa, pari a 150 euro, più una quota variabile sulla base della potenza stabilita in:
• 50 € per richiesta di qualifica per gli impianti di potenza nominale media annua superiore a 20 kW e non superiore a 200 kW;
• 300 € per richiesta di qualifica per gli impianti di potenza nominale media annua superiore a 200 k W e non superiore a 1 MW;
• 800 € per richiesta di qualifica per gli impianti di potenza nominale media annua superiore a 1 MW e non superiore a 10 MW;
• 1200 € per richiesta di qualifica per gli impianti di potenza nominale media annua superiore a 10 MW. Produzione da biomasse.

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