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Sfiorato il disastro ecologico per le nostre coste

Posted in Articoli by admin on 27 Marzo 2008

Le venti unità impiegate nella piattaforma galleggiante “Vega Alfa” hanno rischiato veramente la vita. La Capitaneria di Porto di Pozzallo esce allo scoperto sulla vicenda per la quale la Procura della Repubblica di Modica ha avviato l’immediata inchiesta che ha determinato l’iscrizione nel registro degli indagati di tre persone.

vega-alfa.jpgOltre al rischio fisico degli operatori, secondo quanto è stato sottolineato ieri mattina in un’apposita conferenza stampa, era ipotizzabile un disastro ambientale di proporzioni eccezionali che avrebbe potuto provocare un grave inquinamento per il mare e per la costa della Sicilia Sud Orientale ma anche per quelle Maltesi considerato che ci sarebbe potuto “scappare” uno sversamento di circa centomila tonnellate di idrocarburi. vega-alfa3.jpg“Questo rischio – ha spiegato il comandante la Capitaneria di Porto, Antonio Donato – lo abbiamo scongiurato dopo l’accertamento delle precarie condizioni strutturali della piattaforma galleggiante “Vega Alfa”, che conteneva gli idrocarburi. La struttura è corrosa per circa l’ottanta per cento e non è risultata in regola con le normative europee sulla sicurezza della navigazione. Si tratta di una piattaforma galleggiante che da un trentennio manca di manutenzione. L’attività di produzione di idrocarburi è stata sospesa, come raccomandato anche dal Ministero dell’ambiente”. La società proprietaria della piattaforma, la “Edison Spa”, che è ancora ancorata a undici miglia al largo della costa compresa tra Marina di Modica a Sampieri, dopo la diffida della Capitaneria e l’indagine, si è attivata per eliminare il grave problema ed ha già pronto un progetto di distacco dalla piattaforma galleggiante ma ha già avviato lo svuotamento della “Vega Alfa” delle sessantamila tonnellate di greggio e delle quarantamila tonnellate di gasolio.

vega-alfa2.jpgLa fase di sganciamento avverrà il prossimo 26 giugno. L’impianto sarà trainato e portato via per poi essere sostituito da uno nuovo. Le indagini, frattanto, vanno avanti. L’ipotesi di reato per i tre indagati, l’armatore della piattaforma originario di Genova, il rappresentante legale della compagnia petrolifera e il responsabile dell’attività di estrazione, sono disastro colposo e gravi violazioni al Codice di Navigazione. Com’è noto il prossimo 7 maggio è fissato un incidente probatorio davanti al Gip presso il Tribunale di Modica, Michele Palazzolo, per capire il reale stato in cui versa la piattaforma petrolifera. L’incarico è stato affidato al professore Carlo Bertorello di Napoli. “Il rischio principale – dice il comandante in seconda, Michele Maltese – era la sommersione della struttura”.
Fonte: RTM

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