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Pensare Modica

Posted in Comunicati Stampa by admin on 10 Settembre 2006

“Le leggi sono le condizioni, colle quali uomini indipendenti ed isolati si unirono in società, stanchi di vivere in un continuo stato di guerra e di godere una libertà resa inutile dall’incertezza di conservarla. Essi ne sacrificarono una parte per goderne il restante con sicurezza e tranquillità. La somma di tutte queste porzioni di libertà sacrificate al bene di ciascheduno forma la sovranità di una nazione, ed il sovrano è il legittimo depositario ed amministratore di quelle; ma non bastava il formare questo deposito, bisognava difenderlo dalle private usurpazioni di ciascun uomo in particolare, il quale cerca sempre di togliere dal deposito non solo la propria porzione, ma usurparsi ancora quella degli altri.
Cesare Beccaria, Dei delitti e delle pene. 1763

La legge non è qualcosa che “intralcia, non è un inutile freno, non è nemmeno qualcosa che si può aggiustare o stiracchiare quando non ci piace. La legge è lo scudo che protegge la collettività e che consente il vivere civile di una società. Bisognerebbe sciacquarsi la bocca quando se ne parla e prendersi un minuto di raccoglimento prima di cominciare.

Quando noi segnaliamo l’illegalità di un intervento, non é perché amiamo “la cultura del sospetto, ma perché, dati alla mano, vogliamo impedire che la collettività (di cui fa parte, probabilmente senza saperlo, anche l’inconsapevole Militello) venga usurpata di un proprio diritto. Non posso credere che nel terzo millennio qualcuno possa ancora in buona fede non comprendere queste motivazioni. Nasce dunque il sospetto della malafede.

I temi di cui discutiamo sono molto seri, direi cruciali, e dispiace vedere che il centro destra che pure ha menti e programmi degni di confronto, lasci a personaggi di idee così confuse, e di così scarso senso della cosa pubblica (nonostante il suo ruolo istituzionale), la responsabilità di esprimersi su tali argomenti.

Dispiace vedere accomunare il polo avicolo, parte sana e produttiva, fiore all’occhiello della produzione nazionale, creato col sudore, fatica e spesso debiti personali di imprenditori onesti, con vicende di riciclaggio ed associazione a delinquere (tali sono i reati contestati dalla magistratura).

Come si può spacciare la scomparsa delle dune, unico valore paesaggistico delle nostre spiaggie, per sviluppo turistico? Da quando costruire in area protetta e sottrarre porzioni di territorio vitale ai cittadini è diventata una saggia economia? Un territorio prezioso come il nostro non meriterebbe strutture ricettive costruite in aree in grado di sopportarne l’impatto, magari con i permessi in regola, rilasciati dalla collettività (il comune) ed opere di urbanizzazione opportunamente dimensionate ?

Dove sarebbero le “esigenze pseudopolitiche‿ che starebbero alla base delle nostre contestazioni? Non è ormai evidente a tutti che la tutela del territorio è diventato un fatto di responsabilità morale; che le scelte che vengono fatte oggi, ad ogni livello, condizioneranno il futuro delle prossime generazioni; che modelli di sviluppo arretrato e già condannati dalla storia non possono che produrre variazioni irreversibili e terribili come a Priolo, Augusta,Gela !

Non si riesce a nemmeno gestire il sistema dei rifiuti (vedi ATO) e i pochi depuratori esistenti (Modica, Maganuco) si guastano in continuazione.
Come potremmo non essere prudenti verso una politica che, per risolvere la questione rifiuti propone (invece di un vero programma di raccolta differenziata) di costruire un enorme termovalorizzatore (leggi inceneritore) che se mal controllato, nel giro di appena qualche settimana, rischia di disperdere nella nostra aria, centinaia di tonnellate di diossina e di altre sostanze tossiche e cancerogene?

Il 1° settembre è stata celebrata la giornata mondiale del creato indetta dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana), segno della comune preoccupazione dei cristiani per il “crescente sfruttamento dei beni della terra, senza tenere conto del loro valore intrinseco, senza considerazione per la loro limitatezza e senza riguardo per il bene della generazioni future. Pochi giorni dopo il buon consigliere Militello si interrogava se “dovessimo considerare il territorio al servizio dell’uomo o viceversa.  A questo punto occorre legittimamente chiedersi: a quale uomo in particolare Militello si riferiva?

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Da Giornale di Sicilia del 12 settembre 2006 leggi articolo in formato pdf 4,90 Mb

Le bufale del consigliere Militello 5,90 Mb Giornale di Sicilia 9 settembre 2006

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