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Contro le trivellazioni in Val di Noto

Posted in Articoli,Comunicazioni by admin on 25 Settembre 2007

MANIFESTAZIONE DEL 22 SETTEMBRE
ORGANIZZATA DALLA FLAI CGIL
A SOSTEGNO DELLA LOTTA CONTRO LE TRIVELLAZIONI GAS PETROLIFERE

Se un sindacato regionale si mobilita per dare solidarietà e sostegno alla lotta intrapresa già da diverso tempo dal nostro Comitato, ci deve pur essere un buon motivo.

Se questo sindacato si chiama FLAI CGIL e scendono in piazza anche i trattori con la bandiera della Coldiretti, 5 sindaci con la fascia tricolore……. e persino i ragazzi del “Vaffanculo Day” di Peppe Grillo, con le loro magliette nuove di zecca, freschi del successo ottenuto in questi giorni dal loro movimento, c’è sicuramente più di una buona ragione, più di un grave motivo…

Noi del Comitato No Triv, pur continuando la nostra lotta a tutti i livelli, non avevamo chiesto niente, poiché gia sull’onda del successo di quella del 17 marzo avevamo indotto, prima 2 assessori regionali e poi lo stesso Cuffaro, a prendere chiara posizione contro le trivellazioni gas petrolifere in tutta la Sicilia. Purtroppo alle parole non erano né son seguiti i fatti, anzi ne era scaturito un colossale inciucio che aveva tratto in inganno persino Camilleri, che, a fronte della raccolta di firme, per sua iniziativa, su Repubblica (sono arrivate a circa 200.000!) , si era visto sventolare nelle mani dello stesso Cuffaro, alla vigilia dell’apertura della Cattedrale, una chiarissima lettera di rinuncia della Panther a….nulla e meno di nulla!

E’ per questo che la FLAI regionale, forte dei numeri esposti dal Suo Segretario nel comizio di sabato, e che noi stessi non conoscevamo, si è sentita in dovere di intervenire in prima persona al nostro fianco, chiamando a raccolta altre forze, poiché, come da noi sempre sostenuto, questa battaglia è trasversale e coinvolge tutti: ad essa è legato il nostro destino, quello dei nostri giovani e anche di tutta la gente che non è ancora scesa in piazza con noi.

10.000 addetti, nella nostre zone, nell’agricoltura generica e di qualità (ciliegino, mandorla, melone cantalupo ecc.), singole aziende con 600/800 addetti, uno sviluppo eccezionale MAI VISTO fino ad oggi nel comparto agricolo, che supera anche proprio il comparto industriale petrolchimico (Priolo…)! Questi sono i numeri e le scelte operate dalla gente stessa nel corso di questi ultimi anni nel nostro territorio. CHE DICONO CHIARAMENTE IN CHE DIREZIONE ANDARE!

Se a questi numeri fiorentissimi aggiungiamo quelli del turismo (80 Bed & Breackfast, 25 agriturismi e svariati negozi nella sola Noto…) si capisce che NON SI VA NÉ SI PUÒ ANDARE NELLA DIREZIONE DEL PETROLIO

Рpericolosissima, per le inevitabili n̩ smentibili implicanze di inquinamento ambientale e per le falde acquifere;

– e senza produzione né di ricchezza né di futuro…Chi arricchirebbero i profitti del petrolio? Quanti andrebbero a finire nelle tasche dei cittadini del Val di Noto? ZERO! Quanti dei nostri ragazzi non emigrerebbero perché troverebbero occupazione nel gas o nel petrolio? ZERO! Cosa sono e cosa sarebbero le royalties di fronte alla enorme massa di denaro già investita nel nostro territorio in agricoltura e in turismo e che sta cominciando a mostrare i frutti economici?

Solo gli stupidi possono credere alle illusioni della ricchezza proveniente dal petrolio o dal gas!

E’ INUTILE CHE LA PANTHER SI COMPRI PEZZI DI SPAZI PUBBLICITARI DI NBTV E LANCI INCHIESTE DISCUTIBILI PER RACCATTARE CONSENSI! E’ GIA’ PERDENTE NEI FATTI! NON C’E’ BISOGNO DI FARE SONDAGGI… LE RISPOSTE SONO GIA’ NEGLI INVESTIMENTI  FATTI IN AGRICOLTURA E IN TURISMO DAI NETINI, DALLA GENTE DI MODICA, DI AVOLA, DI ROSOLINI E PACHINO E DI TUTTE LE ALTRE CITTA’ e sono scritte nel senso di questa importante manifestazione, alla quale potrebbe seguirne, come anticipato dal Segretario Regionale della stessa FLAI, anche una NAZIONALE!

CUFFARO SBRIGATI CON GLI ATTI NORMATIVI!!

Noto 22 Settembre 2007                                                      IL COMITATO NO-TRIV
ENNESIMO APPELLO DEL F.A.I.  E DEL WWF ITALIA CONTRO LE TRIVELLAZIONI GAS-PETROLIFERE

Trivellazioni nel Val di Noto: parole (molte) e fatti (pochi)
di Giulia Maria Mozzoni Crespi e Fulco Pratesi

Il TAR Sicilia annulla un tardivo provvedimento in difesa dell’ambiente: via libera ai petrolieri. In una lettera al direttore di “Repubblica” WWF e FAI denunciano l’inerzia della Regione siciliana

Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano e WWF Italia hanno, fin da subito, seguito con estrema attenzione la tormentata vicenda delle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi nel Val di Noto. Lo abbiamo fatto con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione su una vicenda sulla quale si correva il rischio che cadesse il silenzio. Un rischio scongiurato anche grazie al prezioso aiuto venuto dal suo giornale che, con numerosi articoli, ha evidenziato l’ennesimo episodio di cattiva tutela del paesaggio e dei beni culturali.

E’ notizia di questi giorni che il Tar Sicilia ha annullato, a causa della sopravvenuta formazione del silenzio assenso, il tardivo provvedimento della Regione Sicilia che obbligava a sottoporre il progetto per le trivellazioni alla valutazione di impatto ambientale. Questo significa che d’ora in avanti non ci saranno più margini per impedire le trivellazioni nel Val di Noto.

Subito dopo la decisione dei giudici amministrativi, il presidente della regione Cuffaro ha promesso di attivarsi per scongiurare il pericolo delle trivellazioni nel Val di Noto. Non è la prima volta che il governatore siciliano si schiera, a parole, dalla parte di chi vuole vedere rispettata l’integrità del sito Unesco. Purtroppo a queste dichiarazioni di intenti non hanno mai corrisposto concreti provvedimenti. Ci piacerebbe essere smentiti e vedere dunque l’amministrazione regionale revocare in autotutela i permessi di ricerca in precedenza concessi, così da riscattarsi dal pessimo episodio di inefficienza rappresentato dalla positiva valutazione di impatto ambientale formatasi attraverso il silenzio assenso.

Sempre per passare dalle parole (molte) ai fatti (pochi), sarebbe altresì auspicabile che la Sicilia si attivasse per l’abrogazione, o quanto meno per la revisione, della legge regionale del 2000 sulle ricerche di idrocarburi. Solo così si potrà finalmente liberare la Sicilia dal rischio di vederla trasformata in una Texas in mezzo al Mediterraneo.

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