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Valeria Golino con Scamarcio ospite della rassegna di Marzamemi

Posted in Articoli by admin on 1 Agosto 2007

 

golino

 

DAL NOSTRO INVIATO MARZAMEMI (Siracusa) – Nella “frontiera” di Marzamemi il festival più a Sud d’ Europa si è chiuso tra film cinesi e africani, esordi europei, scoperte siciliane e corti d’ ogni genere, con un’ ovazione per un’ attrice che è diventata la madrina di questa settima edizione, Valeria Golino.

Un premio alla carriera segnata da una clip retrospettiva degna di una prima donna con quarant’ anni di attività, mentre questa è l’età di una protagonista che si può vantare d’ esser stata sullo schermo la figlia di Ugo Tognazzi e la fidanzata di Tom Cruise, girando in tutto il mondo thriller, commedie e film impegnati, accanto a grandi come Dustin Hoffman, Sean Penn o Nicolas Cage, fino al set piemontese di Texas dove è scattata la scintilla per Riccardo Scamarcio, il gettonatissimo latin lover del cinema italiano, con lei sul palco di Marzamemi, travolto e soffocato da ondate incontenibili di teen agers.

Una favola coronata sotto la luna piena di questo borgo con una storia che riporta a Marzamemi, come lei racconta: “Giravo l’ anno scorso a Catania. Un giorno di pausa mi viene a trovare Riccardo: “Ti porto in un posto da incanto”. Erano i primi di giugno. Superiamo Noto e arriviamo in un borgo da sogno, sospeso. Deserta la piazza con la chiesetta senza tetto, una dimora nobiliare, fra tracce arabe, case di pescatori e una trattoria con la signora Lisa che cucina e mi chiede se sapevo del Festival del cinema di frontiera. E io, scherzando, con bonario rimprovero, ignara: “Perché non mi avete mai invitata?”. Ovviamente era una battuta. Ma deve esser girata la voce, fino agli organizzatori. Così, mi sono praticamente autoinvitata”.

È arrivata direttamente da Parigi dopo le riprese di due film, Cash di Eric Besnard e Caos calmo con Nanni Moretti: “Ero stanca. Temevo di pentirmi di avere accettato. Poi, eccomi dentro la magia di Marzamemi. Un respiro. Un respiro di sollievo. Come solo nel Sud, nel mio Sud, può accadere”. Lei, mezza greca e mezza napoletana, le atmosfere meridionali se le sente cucite addosso. Felice che la sua serata sia stata chiusa dalla proiezione di Respiro, il film di Emanuele Crialese girato a Lampedusa.

Una ragione in più per apprezzare Marzamemi: “Ci sono festival in posti bellissimi dove trovo sempre la scusa per disertare. In alcuni si è costretti ad andare. Cannes ha rotto le scatole, ma è utile al film che hai girato, a te stessa. È un mercato. Vai per lavorare, per offrire, per prendere. Ma torni a casa senza niente dentro. Perché non c’ è ricerca, curiosità. I grandi film, i grandi registi ben distribuiti posso vederli al cinema pagando il biglietto. I piccoli festival invece a volte ti fanno scoprire mondi nuovi, ti portano in “frontiera”, come accade a Marzamemi o a San Sebastian, il mio modello, la mia misura”. E la sberla di Quentin Tarantino sul cinema italiano? La parola a chi con lui ha girato Foor rooms: “Un grande regista che eccede per ignoranza. Nel senso che ignora. Non conosce molti dei film che noi facciamo non perché non siano degni, ma per colpa di un mercato, di una distribuzione a senso unico. Tanto che noi ci pappiamo tutto quello che viene dagli Usa, opere belle e brutte. Detto questo, è vero che non sforniamo i bei film di una volta. Ma ridimensioniamo la critica. È solo una opinione. Di un regista. E smettiamo di preoccuparcene come se fosse stato lanciato un anatema”.

Cavallaro Felice

Sezione: cinema festival – Pagina: 031 
(30 luglio, 2007) Corriere della Sera

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