Ambiente Ibleo – Portale ambientalista del Sud-Est Siciliano


I “Pantani Longarini” sono protetti!

Posted in Varie by admin on 28 Novembre 2011

Il Tribunale amministrativo del riesame (Tar) respinge tutte le sospensive. Risulta salva e pienamente operante la riserva naturale dei pantani della Sicilia Sud Orientale. Ciò significa la possibilità di istituire un’oasi naturalistica come quella di «Vendicari», non sarà più minacciata la fauna protetta, non sarà mai più utilizzata l’area come discarica abusiva e la valorizzazione di una zona già suggestiva gioverà all’economia turistica dei luoghi interessati.

«Legambiente» canta finalmente vittoria. Nel diffondere la notizia, esprime soddisfazione per le ordinanze emesse dal Tar con cui sono state respinte le richieste di sospensiva del decreto istitutivo della riserva naturale «Pantani della Sicilia Sud Orientale» nei territori di Pachino, di Ispica e di Noto.

I ricorsi erano stati presentati da diverse associazioni venatorie che cacciavano rare specie di uccelli migratori, dal Comune di Pachino, dal Consorzio del Pomodorino e dalla ditta Spatola che sentivano i loro interessi economici minacciati dall’istituzione della Riserva naturalistica nei pantani.

«Sono prevalse – spiega Angelo Dimarca responsabile regionale del Dipartimento conservazione natura di Legambiente – sono prevalse le «ragioni della natura» rispetto agli interessi settoriali. Le ordinanze emesse dal Tar sono chiare e non si prestano ad equivoca interpretazione: la Riserva naturale resta, la sua istituzione è legittima e non causa danni gravi ed irreparabili, le attività oggi esistenti della ditta Spatola, limitatamente alla zona di Longarini, possono continuare. Il Consorzio del Pomodorino è stato pure condannato a pagare le spese legali. Prevalgono così le ragioni della tutela di un’area di interesse internazionale per la presenza di specie di uccelli rare e minacciate, come dimostrato dai provvedimenti di tutela dell’Unione europea e dagli autorevoli studi dell’«Istituto superiore protezione e ricerca ambientale del ministero dell’Ambiente».

Risulta quindi necessario mettersi subito a lavoro per consolidare sul territorio la Riserva. «Ci vogliono – evidenziano Salvatore Maino e Antonino Duchi, rispettivamente presidenti di Legambiente Pachino e Ragusa – progetti finalizzati alla protezione dell’area, alla pubblica fruizione, al recupero ambientale delle aree aggredite in passato da attività illegali ed alla valorizzazione delle attività tradizionali. Un’altra Vendicari è ora possibile anche a Pachino ed Ispica e coinvolgeremo gli agricoltori in questo ambizioso progetto di recupero ambientale e di creazione di momenti di sviluppo sano e incentrato sulla conservazione delle risorse naturali e con benefici per tutto il comprensorio».

Legambiente Sicilia ha infine espresso apprezzamento per i sindaci di Ispica e Scicli che hanno lottato per la permanenza della Riserva. E, soprattutto, per l’impegno profuso dall’ex assessore regionale al Territorio e Ambiente, Gianmaria Sparma, che ha perseguito con determinazione l’obiettivo di tutelare i Pantani della Sicilia Sud Orientale.

Corriere di Ragusa

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Modica, cacciatori inseguiti fino a Chiaramonte e poi arrestati.

Posted in Varie by admin on 7 Novembre 2011

Plauso alle forze dell’ordine. Modica, due uomini già noti alle forze dell´ordine ammanettati per caccia illegale. Nel posto di controllo dei militari sono incappati due cacciatori, che, a bordo di una jeep, trasportavano selvaggina cacciata illegalmente, nonché armi e munizioni.

Due arresti scaturiti da un lungo inseguimento in auto dal Modicano a Chiaramonte Gulfi. E’ il bilancio del fine settimana di controlli del territorio da parte dei carabinieri della compagnia di Modica, in collaborazione con i colleghi di Caltagirone. Nel posto di controllo dei militari sono incappati due cacciatori, che, a bordo di una jeep, trasportavano selvaggina cacciata illegalmente, nonché armi e munizioni.

I due uomini non si sono fermati all’alt, forzando il posto di controllo. Ne è scaturito l’inseguimento fino al comune montano, dove sono scattate le manette per il pregiudicato modicano G.P., 57 anni, e per il passeggero della jeep, un residente a Palma di Montechiaro, anch’egli già noto alle forze dell’ordine. Durante l’inseguimento i militari avevano sparato un colpo di pistola a scopo intimidatorio ad una ruota posteriore del fuoristrada.

Nell’auto sono stati rinvenuti, stipati come sardine, 16 cani da caccia, cacciagione varia e un fucile da caccia con relative cartucce. I due pregiudicati sono stati ammanettati per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento e sono stati sanzionati per esercizio della caccia in violazione alla normativa.

Nel corso dei controlli è stato altresì denunciato a piede libero il modicano 55enne F.C. L’uomo è accusato d’uso di atto falso. L’uomo, fermato dai militari, ha esibito un foglio di assicurazione falso.

Fonte: Corriere di Ragusa

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Un inno migliore per un’Itaglia migliore

Posted in Varie by admin on 5 Maggio 2011
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Acqua, in piazza per il referendum.

Posted in Varie by admin on 25 Marzo 2011

Domani a Roma l’appuntamento che lancia la campagna per il voto del 12 e 13 giugno. Alla mobilitazione contro la privatizzazione degli acquedotti, si affiancano anche i timori provenienti dal Giappone: “Basta scelte dettate solo da interessi economici”

SI DEFINISCONO i garibaldini dell’acqua. Hanno percorso il Belpaese raccogliendo oltre un milione e quattrocentomila firme. Per dire no alla privatizzazione di un bene pubblico essenziale, con una mobilitazione dal basso che ha coinvolto movimenti e associazioni. E domani saranno in piazza. Manifestazione nazionale a Roma. Si parte alle 14 da Piazza della Repubblica. Una giornata organizzata dal Forum Italiano dei movimenti per l’acqua 1 per promuovere la battaglia referendaria in vista delle consultazioni del prossimo 12 e 13 giugno. E non solo. Alla piattaforma programmatica si è aggiunto l’impegno contro l’intervento militare in Libia e contro il nucleare in Italia. Per protestare contro “una drammatica crisi economica, sociale, ecologica e di democrazia nella quale siamo tuttora immersi”.

L’appello. La preparazione per la manifestazione è stata lunga e accurata. Documenti, campagne informative, iniziative preparatorie. E un appello, per richiamare l’attenzione dei cittadini sul senso della mobilitazione e sull’importanza del voto referendario: “Noi che ci siamo nelle battaglie per la riappropriazione sociale dei beni comuni e per la difesa dei diritti pensiamo che i referendum siano un’espressione sostanziale della democrazia attraverso la quale i cittadini esercitano la sovranità popolare su scelte essenziali della politica che riguardano l’esistenza collettiva”.

Il referendeum. Per il comitato promotore il referendum del 12 giugno “può costituire una prima e fondamentale tappa non solo per riconsegnare il bene comune acqua alla gestione partecipativa delle comunità locali”. L’obiettivo è anche “invertire la rotta e sconfiggere le politiche liberiste e le privatizzazioni dei beni comuni che negli ultimi trent’anni hanno prodotto solo l’impoverimento di larga parte delle popolazioni e dei territori”. E in rete è già attivo il sito 2 con tutte le informazioni sui quesiti referendari.

Contro il nucleare. Poi lo tsunami in Giappone, la tragedia di Fukishima. Eventi che hanno modificato l’impianto della manifestazione. In un documento del Forum si legge: “Il tremendo terremoto che ha colpito recentemente il Giappone e la drammatica situazione venutasi a creare nella centrale nucleare di Fukushima rendono l’appuntamento del 26 ancora più importante e urgente”. Quindi un invito rivolto ai cittadini italiani: “Chiediamo a tutte le donne e gli uomini di questo Paese, di dimostrare il proprio rifiuto a scelte dettate da interessi economici e di potere che disprezzano e distruggono il diritto alla vita, all’acqua, alla salute e ai beni comuni delle popolazioni e del pianeta”.

Napolitano e i garibaldini dell’acqua. E il Forum ha deciso di promuovere le proprie iniziative anche con un dono particolare a Giorgio Napolitano: al Presidente della Repubblica è stata consegnata, in occasione delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia, l’opera “L’Acqua Bene Comune unisce l’Italia in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia”. Un collage di immagini degli attivisti dell’acqua che ricalca le forme della penisola. E non è mancata la mobilitazione in rete. Con contenuti multimediali e video su YouTube diffusi sui principali social-network. Come I garibaldini dell’acqua 3, una videolettera, sempre indirizzata a Napolitano, che ha fatto il giro della rete.

di CARMINE SAVIANO Repubblica.it

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Sabato 26 marzo manifestazione nazionale a Roma

Posted in Varie by admin on 24 Marzo 2011

SABATO 26 MARZO TUTTI ALLA

MANIFESTAZIONE NAZIONALE
“Vota SÌ ai referendum per l’acqua bene comune! SÌ per fermare il nucleare,
per la difesa dei beni comuni, dei diritti, della democrazia”

 

Appuntamento Legambiente ore 13.00 a Piazza della Repubblica
altezza cancellata via Terme Diocleziano

Care e cari,
cambia il nostro appuntamento.
Data l’alta partecipazione prevista e il cambio di senso di marcia del corteo che finirà a Piazza San Giovanni il nostro appuntamento è anticipato alle ore 13,00 sempre a Piazza della Repubblica ma nei pressi della cancellata delle Terme di Diocleziano. La squadra di Legambiente nazionale sarà comunque presente dalle 12,30 per rendere visibile il luogo del nostro incontro.
Due i pezzi di corteo che ci vedranno protagonisti: con i Comitati “Vota Si per fermare il nucleare” e con la rappresentanza delle Associazioni.
In entrambi i casi dovremo ben rappresentare l’associazione con bandiere, magliette e cappellini. Ovviamente molto “giallo” lo troverete all’appuntamento.
Vi aspettiamo a Roma!
 

 

 

Ci vediamo sabato 26 marzo, appuntamento Legambiente ore 12.30 a Piazza della Repubblica, altezza cancellata via Terme Diocleziano!

 per informazioni
www.legambiente.it

 

 

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Vanno a ruba, ma non sono I-pad. Il contatore geiger

Posted in Risorse by admin on 23 Marzo 2011

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Roma, 23 mar. (TMNews) – Apparecchio scientifico o nuovo accessorio di tendenza? Dall’allerta nucleare in Giappone, il mondo intero sembra aver scoperto una nuova fobia: quella delle radiazioni. Ma se il pericolo è tangibile in Giappone, molto meno lo è in Europa.

In Francia, però, il contatore Geiger sembra essere diventato indispensabile; un oggetto da portare sempre con sé, nello zaino o in borsetta. Ma è semplicemente un piccolo strumento per misurare le radiazioni. Talmente richiesto, da essere oggi introvabile, dopo meno di due settimane: scorte esaurite e liste d’attesa, come nemmeno per l’ultima novità tecnologica.

“In poco meno di due settimane, abbiamo esaurito tutte le scorte, ovvero più di 500 pezzi, quando in media se ne vendevano una cinquantina in un anno” racconta Jeremy Blumenstein, a capo della Jr International, impresa di installazioni elettriche di Tolosa. “Tutti hanno esaurito le scorte. Per una richiesta fatta oggi, bisogna attendere il 6 maggio per avere il Geiger”. Perché una volta si comprava solo per motivi professionali. Ora, invece, lo richiedono tutti. E non solo in Francia. “Ho ricevuto degli ordini da Giappone, Stati Uniti, Inghilterra. E visto che la nube sta passando sopra di noi, mi aspetto di ricevere ordini da tutta Europa” ha dichiarato Blumenstein.

L’apparecchio, poi, è semplicissimo da usare. “Lo si accende e in 20 secondi fornisce la misurazione” ha dichiarato Christophe Salgueiro, altro commerciante di strumenti scientifici. Per averlo per una settimana, bastano 40 euro; per portarlo sempre con sé, ne servono 250: una somma che tutti, al momento, sono disposti a sborsare.

“Oggi, non è più una guerra tra venditori: potremmo metterlo anche a 500 euro, lo venderemmo comunque” ha sottolineato Blumenstein. Ma cosa succederà quando la mania sarà svanita? “La gente si renderà conto di aver comprato un oggetto che non serve a niente” ha confidato Salgueiro. E a quel punto, “tutti lo metteranno in vendita su eBay”.
——

In realtà non è così, perchè i costi sono notevolmente inferiori per chi sà cercare bene tra le offerte, soprattutto tra la roba ex-militare, i prezzi oscillano dalle 60 euro a qualche centinaia. Però per chi ha dimistichezza di elettronica è possibile anche costruirlo in casa.

Esistono molti forum e riviste di elettronica, per chi ha tempo e voglia per documentarsi, che spiegano bene come evitare di prendere bufale e costruirlo in casa addirittura con pezzi di riciclo come lattine e computer dismessi.

Buon Lavoro

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Il sondaggio di Repubblica.it sul nucleare. 3 italiani su 4 contrari!

Posted in Varie by admin on 22 Marzo 2011

ROMA – E’ un bollettino carico di pessime notizie per il governo il sondaggio sul sentimento degli italiani rispetto al nucleare realizzato dalla Gnresearch. I risultati delle risposte fornite dal campione di mille cittadini rappresentativi dell’intera popolazione nazionale alla società  internazionale di ricerche di mercato pubblicati in anteprima su Repubblica.it fotografano infatti un quadro decisamente negativo non solo per le aspirazioni di un ritorno all’energia atomica, ma anche per le ricadute sul consenso nei confronti della maggioranza. Circa tre italiani su quattro non vogliono infatti la realizzazione di nuovi impianti nucleari, giudicano negativamente le politiche del governo nei confronti delle energie rinnovabili e si dicono pronti ad andare a votare all’imminente referendum per bloccare i piani dell’esecutivo. 

GUARDA LE TABELLE DEL SONDAGGIO 1

Entrando nel dettaglio del sondaggio il dissenso popolare per le scelte energetiche di Palazzo Chigi appare poi ancora più evidente e strutturato. Il 59% degli intervistati si dice “molto contrario” alla costruzione di nuove centrali. A questa opposizione va poi aggiunta quella del 17% che si definisce “abbastanza contrario”, per un totale di oltre il 75%. A preoccupare gli italiani non sono tanto gli eventi “straordinari” come il terremoto giapponese,

ma piuttosto l’ordinaria amministrazione. “L’impatto negativo sull’ambiente e sulla salute dei cittadini, anche in assenza di incidenti o errori umani” è temuto dal 45%, lo “smaltimento delle scorie radioattive” dal 29%, il “rischio di incidenti dovuti ad errori umani” dal 15% e il “rischio di incidenti dovuti ad eventi naturali” dall’11%. Temi che evidentemente condizionano anche i fautori dell’atomo. Circa il 20% di questi ultimi, malgrado il loro consenso al nucleare, si dice infatti “abbastanza” o “molto contrario” all’eventuale costruzione di una centrale nella sua regione. 

Se ben il 90% degli italiani ha comunque ben presente che la nostra dipendenza energetica da altri paesi è un tema “molto” (59%) o “abbastanza” importante (30%), una schiacciante maggioranza del 69% ritiene che la soluzione per risolvere il problema sia il ricorso “esclusivamente alle energie rinnovabili”. Una scelta per la quale il 37% degli italiani sarebbe “certamente” disposto a pagare un qualcosa in più in bolletta e un altro 39% lo sarebbe “probabilmente”.

A fronte di questa predisposizione non meraviglia quindi che il 43% giudichi “molto negativamente” i provvedimenti del governo sulle rinnovabili 2 (leggi decreto Romani) e un altro 29% li ritenga “abbastanza negativi”.

Per far valere queste opinioni gli italiani si dicono quindi in larga maggioranza (70%) pronti a recarsi alle urne in occasione del prossimo referendum sul nucleare mentre un altro 71%, alla domanda “cosa voterebbe nel caso decidesse di andare a votare” risponde “contro il ritorno delle centrali atomiche”.

Davanti a questo quadro davvero pesante non sembrerebbero aver sortito effetti positivi per l’immagine dell’esecutivo neppure le repentine frenate 3 annunciate da diversi esponenti del governo. Per ben il 56% degli intervistati la pausa di riflessione auspicata dai ministri Romani e Prestigiacomo altro non è che “una scelta di convenienza per non perdere consensi”, mentre solo il 39% pensa che la motivazione vada ricercata in una “concreta preoccupazione per la salute e la sicurezza dei cittadini”. Valutazioni che pesano sul giudizio complessivo dato all’operato dei due ministri. Né il responsabile dell’Ambiente né tantomeno quello dello Sviluppo economico superano infatti il 4,5 in pagella.

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Pantani Longarini Domenica 20 marzo 2011

Posted in Varie by admin on 13 Marzo 2011

Pantani della Sicilia sud orientale: una nuova Vendicari è possibile

Iniziativa Regionale domenica 20 Marzo 2011

Visitiamo i Pantani, godiamoci la migrazione degli uccelli e chiediamo con forza l’istituzione della riserva!

 

Cosa sono i Pantani della Sicilia Sud Orientale?

Sono un complesso sistema di zone umide dei territori dei comuni di Ispica, Pachino, Noto e Portopalo

 

Perché sono importanti?

Costituiscono una delle zone più importanti per la migrazione e la nidificazione degli uccelli in Sicilia: dal punto di vista ornitologico risultano superiori perfino alla Riserva di Vendicari. Inseriti nelle convenzioni internazionali di Ramsar, Berna e Bonn, i Pantani sono designati come IBA (Important Bird Areas) dal Ministero dell’Ambiente e dall’Unione Europea, come ZPS (Zona di Protezione Speciale) ai sensi della direttiva europea “Uccelli” e come SIC (Sito d’Importanza Comunitaria), ai sensi della direttiva europea “Habitat”.

 

E’ necessaria una maggiore protezione? Perché?

L’area in questione sarebbe dovuta diventare Riserva Naturale in base al decreto dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente n. 970 del 10/06/1991; nonostante ciò, ancora dopo 20 anni, la Riserva non è stata ancora istituita! Ciò comporta il perdurare di pesanti minacce sulla zona. La più urgente è rappresentata dal bracconaggio; ogni anno infatti non solo viene autorizzata la caccia dalla Regione nonostante il parere negativo dell’ISPRA,  ma “cacciatori illegali” sono attivi già da fine agosto (più di un mese d’anticipo!). Vengono usate anche le reti (vietate perché catturano indiscriminatamente diverse specie protette di uccelli) e si abbattono anche specie particolarmente protette. Pesantissimo è il fenomeno delle discariche abusive: fenomeno che non tende a diminuire e così la zona è punteggiata da rifiuti di ogni genere. Un paesaggio non dignitoso per i cittadini ed un biglietto da visita piuttosto scadente per i turisti. Da non sottovalutare inoltre l’impatto di una agricoltura fortemente intensiva e l’abusivismo edilizio.

 

Qual è il significato dell’iniziativa?

Un impegno ampio e deciso per l’istituzione della Riserva è necessario, innanzitutto per un accurato controllo della zona, lasciato spesso solo al volontariato ambientalista, permettendo di salvaguardare e recuperare una ricchezza inestimabile. Si avrebbe in tal modo, oltre al salvataggio della biodiversità, l’opportunità di incentivare un turismo verde; di attivare progetti di studio e lavoro all’interno della riserva; ma anche più semplicemente di fare una passeggiata per osservare i fenicotteri rosa in un ambiente integro e protetto.

L’attuale Assessore regionale al Territorio ed Ambiente si è mostrato estremamente disposto all’istituzione della riserva. La nostra iniziativa ha il significato di ‘dare una spinta’ forte e, speriamo, definitiva, alla Riserva naturale.

 

Punti di incontro

Ragusa: piazzale campo Sportivo Selvaggio, ore 9

S.Maria del Focallo: piazzale inizio spiaggia (subito dopo foce torrente Favara) , ore 10

Pantano Longarini: slargo tra Pantano Longarini e Pantano Cuba, ore 10,30

 

Adesioni

Legambiente, LIPU. WWF, CAI, Fondo Siciliano per la Natura, Kalura, CIRS, Italia Nostra, EBN Italia, Esplorambiente, Tutela Terre d’Oriente, FAI , Ente Fauna Siciliana, LAV, Sicilia Antica, Attinkitè. Comuni di: Ispica, Noto, Scicli;  si attende la risposta di altre associazioni ed enti.

 

 

 

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Un cittadino può cambiare il mondo

Posted in Varie by admin on 20 Novembre 2010

rifiuti_domestici_zero

Tu sei il cambiamento che vuoi vedere nel mondo. Gandhi.

“Con poche pratiche e sperimentate in poco tempo ho ridotto drasticamente i miei rifiuti, l’elenco è solo parziale e non pretende di risolvere tutti i problemi. Un singolo cittadino non può cambiare il mondo… ma può provarci e l’unione fa la forza!

A – Gasatore dell’acqua del rubinetto casalingo. Mai piu’ bottiglie da incollarsi al supermercato. www.sodastream.it
B – Detersivi alla spina. Sia totalmente biodegradabili che meno, sono prodotti efficaci ed economici (una media di 1 euro al litro). www.autoricambispaziani.it/
C – Autoproduzione detersivi. Se si ha tempo e voglia ancor più economico e salutare farsi i detersivi da soli con sostanze naturali. I miei piatti sono puliti senza residui chimici sui piatti e negli scarichi. biodetersivi.altervista.org
D – Sapone solido di Aleppo. 100% biodegradabile fatto solo di olio d’oliva e di alloro. www.saponedialeppo.it
E – Sporte e buste riutilizzabili. Curiosa l’espressione di alcuni commessi al mio rifiuto della loro busta. Qualche volta mi è stato detto: ”Guarda che non te la faccio pagare”. La nostra cultura è ancora arretrata? www.magazzinirossi.it
F – Compostatore. Preferisco tenermi gli scarti alimentari in casa utilizzando una compostiera domestica autocostruita e vi assicuro che produco un terriccio ricco e naturale per le mie piante. www.meetup.com/beppegrillo-263
G -Bibite naturali. Oltre l’acqua amo il tè e i succhi frutta. Perche’ comprarne costosi , artificiali e imbottigliati in plastica?
H -Alimenti alla spina. Il mercato offre ancora poche opportunità , si può scegliere di limitare i danni con un minimo di scelta e attenzione.
I – Spazzolino intercambiabile. Mi son sempre sentito uno stupido a pagare un manico di plastica )in teoria eterno) per poi buttarlo e ricomprarlo dopo un paio di mesi.
L – Bicchiere tascabile e riutilizzabile. Questo semplice oggetto evita tanti rifiuti. www.dmail.it
M – Autoproduzione alimentare. Con poco più di 1 euro mi faccio yogurt per una settimana semplicemente versando il latte nel macchinario.
N – Tovaglioli di stoffa. In casa era diventato un oggetto da museo. L’ho riscoperto evitando di consumare rotoli e rotoli di tovaglioli di carta usa e getta.
O – Lametta intercambiabile. Evito tante lamette usa e getta essendo la rastura un ”rito” pressochè quotidiano.” Stefano Vignaroli – Roma

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INCEPTION BERLUSCONI

Posted in Varie by admin on 17 Novembre 2010

E se per liberarci di Berlusconi ci fosse bisogno di un “Inception”?
E’ la simpatica trovata di due giovani registi materani, Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi, che rifacendosi all’ultimo capolavoro di Chris Nolan, magistralmente interpretato da Di Caprio, cambiano la storia mettendo al centro il Presidente del Consiglio: il risultato è divertente, esilarante e fotografa in pochi minuti l’amarezza di una generazione che vive in una realtà che non è più disposta a sopportare.

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IL PIANO TERRITORIALE PAESAGGISTICO DELLA PROVINCIA DI RAGUSA

Posted in Varie by admin on 22 Ottobre 2010

Sul piano paesistico si è detto tutto il male possibile: che gli agricoltori non avrebbero potuto continuare la loro attività, che non avrebbero potuto costruire i capannoni per la loro azienda e soprattutto che l’economia locale ne avrebbe avuto gran danno: ma quale economia, quali attività produttive in particolare? Nessuno l’ha mai saputo spiegare. Forse perché quasi nessuno conosce il Piano. Un dubbio che prima era appena percepito ora si sta
trasformando in quasi certezza ascoltando le dichiarazioni pubbliche della politica locale e di parte delle categorie produttive: quasi nessuno ha letto il piano e tutti ripetono la solita tiritera che c’è qualcuno con particolari interessi che vuol mettere le mani sulla campagna ragusana a discapito degli altri.

IL PIANO PAESISTICO in formato Acrobat

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Il fotovoltaico più economico dell’energia atomica, ma l’Italia non vuole cambiare strada

Posted in Varie by admin on 15 Ottobre 2010

Secondo il rapporto della Duke University in North Carolina i costi dei sistemi solari sono scesi a un punto che è ormai inferiore a quelli previsti per la costruzione di nuove centrali nucleari.

Solare pulito ma più costoso del nucleare? Forse ieri, ma ora non più. Al di là dei possibili problemi legati al loro smaltimento, gli impianti fotovoltaici sono generalmente visti come un modo più pulito e sostenibile di produrre energia rispetto all’energia atomica, ma molto più dispendioso. Secondo lo studio americano “Solar and Nuclear Costs — The Historic Crossover”, non è più così. Un recente rapporto della Duke University, in North Carolina, rivela infatti che l’energia solare è diventata ormai più conveniente di quella nucleare non solo a livello ambientale (smaltire o riciclare i moduli è generalmente ritenuto meno problematico che gestire scorie che rimangono radioattive per migliaia di anni), ma anche economico. “Il solare fotovoltaico ha raggiunto le alternative a più basso costo all’energia nucleare”, ha affermato il professor John O. Blackburn, docente di economia presso la Duke University e autore dello studio.

Nel rapporto di Blackburn viene dimostrato come i costi dei sistemi fotovoltaici siano scesi a un punto che è ormai inferiore a quello dei costi previsti per la costruzione di nuove centrali nucleari, e che potrebbe succedere lo stesso nei confronti delle fonti fossili di energia già entro il 2013. Questo “passaggio storico” sarebbe dovuto al fatto che negli Usa il costo del solare è, in questo momento, di 16 centesimi di dollaro al kWh. Secondo Mark Cooper, analista specializzato nell’individuare i costi dell’energia nucleare presso l’Institute for Energy and Environment della Vermont Law School, questi 16 centesimi potrebbero scendere a 6, se si implementassero maggiormente “efficienza energetica, co-generazione e utilizzo di fonti rinnovabili”. Cooper ha poi affermato che mentre i costi del solare sono costantemente diminuiti negli ultimi otto anni, quelli stimati per costruire negli Stati Uniti una centrale nucleare sono passati dai 3 miliardi di dollari nel 2002 agli attuali 10 miliardi per reattore.

Nel rapporto “All Risk, No Reward for Taxpayers and Ratepayers”, Cooper ha riportato inoltre che questo aumento dei costi è “nulla in confronto ai rischi finanziari e ai sussidi che affiancheranno la nuova ondata di centrali nucleari in costruzione”. Sussidi che “producono una distorsione del mercato”, afferma Doug Koplow, economista dell’Earth Track di Cambridge, in Massachusetts, un’associazione che si oppone ai sussidi nel settore dell’energia, i quali rischiano di “chiudere il mercato a fonti di energia più competitive”. Rendendo ancora più complicata l’identificazione di quelli che sono i costi reali delle tecnologie energetiche in competizione fra loro. A Koplow ha fatto eco Peter Athrton, analista del colosso finanziario Citigroup e autore di uno studio che ha dimostrato come l’industria nucleare non potrebbe sopravvivere, senza trasferire i costi e i rischi economici sui contribuenti. Fatto confermato dalle condizioni poste dalle compagnie che dovrebbero costruire i nuovi reattori nel Regno Unito.

Nuovi reattori che, nei luoghi in cui sono già in fase di costruzione, stanno subendo enormi ritardi e importanti lievitazioni dei prezzi. Ne è un ottimo esempio quello di Olkiluoto in Finlandia, che ha già accumulato un ritardo di oltre tre anni rispetto alla sua prevista data di ultimazione, e del quale i costi finali sono più che raddoppiati. La spesa prevista del reattore finlandese era infatti di 2,5 miliardi di euro nel 2002, quando fu approvato; nel 2005, alla firma del contratto, era salita a 3,3 miliardi; nel 2009, con i lavori già in grande ritardo, la spesa preventivata era giunta a 5,3 miliardi; oggi, dopo un altro anno di ritardo accumulato, la stessa avrebbe già abbondantemente superato i 6 miliardi di euro.

Da questi studi traspare il fatto che in un sistema nel quale si tende a aumentare l’offerta di energia piuttosto che diminuirne la domanda (e gli sprechi), se si calcola solo la quantità di energia prodotta le rinnovabili sono ancora perdenti nei confronti del nucleare, che ne produce una enorme quantità. Ma se si calcolano nel bilancio i costi economici e ambientali, incrementando il generale livello di efficienza energetica, è evidente che bisogna cambiare prospettiva, e che non serve produrre più energia, ma bisogna consumarne di meno. Nonostante tutti questi segnali che giungono dall’estero, però, in Italia sembrerebbe imminente un “rinascimento atomico”, accompagnato dalla promozione di metodi di produzione di energia tanto costosi quanto rischiosi per la collettività.

Già nel 1985 la prestigiosa rivista americana Forbes, specializzata da quasi un secolo in economia e finanza, definì la costruzione degli impianti nucleari americani di prima generazione “il più grande disastro gestionale della storia del business”. Le classi dirigenti italiane, invece, non hanno ancora capito nel 2010 che di disastri gestionali, in Italia, ne abbiamo e ne abbiamo avuti a sufficienza.

di Andrea Bertaglio Il Fatto Quotidiano

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